Sunday, January 29, 2012

KASSAY FAMILY HISTORY AND GENEALOGY

KASSAY FAMILY HISTORY AND GENEALOGY


I Domenicani di Cassovia e L´Italia del Quattrocento


Dr. Mátyás Jenő Fehér OP
Budapest 1944
Estratto da Corvina, Rassegna italo-ungherese, Anno VI, Nri 11 e 12 (novembre e dicembre 1943)

I

Fin dal secolo XIII, nella cultura di Cassovia (Kassa), citta principale dell'Ungheria settentrionale, si affermo sempre piu l'influsso italiano. Ne fu il piu attivo centro il convento domenicano, fondato nel 1240. Il primo documento scritto sulle relazioni dirette dei padri domenicani di Cassovia con l'Italia, risale al 1303 e concerne il capitolo generale di Bisunti, in cui il provinciale ungherese, confermato erroneamente, venne privato del suo ufficio e fra Emerico di Cassovia venne nominato vicario della provincia.11 "Absolvimus provincialem Ungarie, quia erratum fuit circa decretum et confirmationem ipsius... Item: Istitunnus vicanum in provincie Ungarie fr. Aymericum de Cassa". Monumenta Ordinis Praedicatorum. Tom. III, 322-323. Nel corso dei secoli poi la partecipazione ai capitoli generali divento tradizionale.
_ _ _ Durante il secolo XV, molti domenicani di Cassovia studiarono nelle universita italiane. Sebbene la popolazione della citta comprendesse anche degli elementi di origine tedesca, nessun domenicano del convento di Cassovia frequento alcuna universita tedesca. Nella scuola dell'ordine a Cassovia insegno si anche un domenicano tedesco oriundo di Norimberga, tuttavia la sua attivita era insignificante in confronto a quella dei professori che avevano compiuto gli studi nelle universita italiane. Anche per altri rispetti i rapporti fra il monaco tedesco e la citta di Cassovia non potevano essere troppo amichevoli, poiché egli dovette ricorrere all'intervento del superiore dell'ordine per la tutela dei propri interessi.21
"Precipitur priori Caschowiensi, ut solvat decem florenos, ultra tres: habitos pro mercede praedicationum et leciore fratri Joanni Smisner bachalaureo conventus Nurinbergensis provincie Theutonie et hoc sub excommonicationis pena et absolutionis sub officio prioratus. Die 17 junii Venetiis". Archivium Centrale O.P. Roma. Ser.IV. Fasc.10,162/a. _ _ _ E notevole anche il fatto che i domenicani di Cassovia non frequentarono l'universita di Cracovia, quella piu vicina a loro e che godeva di una certa celebrita nell'Ungheria, anzi arche in altri conventi.31
ANDREA HARSÁNYI: A Domonkos rend Magyarországon a reformáció elótt (L'ordine dei domenicani nell'Ungheria prima della Riforma). Debrecen, 1938, p.267. _ _ _ Sulla scorta dei dati che ci sono pervenuti, nel secolo XV il numero dei domenicani ungheresi che compivano i loro studi in universita italiane, era singolarmente allo. Essi venivano reclutati, oltre che nei conventi di Buda e di Pécs (Cinquechiese), principalmente in quello di Cassovia. L'archivio generale dell'ordine a Roma ci ha conservalo i registri concernenti la provincia ungherese. Da essi si desume l'afflusso dei membri dell'ordine alle universita italiane.41
BÉLA IVÁNYI: Bilder aus der Vergangenheit der ungarischen Dominikaner-provinz (Immagini del passalo della provincia ungherese dei domenicani). Szeged. _ _ _ Nel 1436 fra Girolamo di Martino compi i suoi studi a Padova, facendovi leseptem artes liberales.51 "1436 septembris 22. Ordinalio ad primam clericalem tonsuram et ad ordines minores:Fr. Hierommus  filius Martini de Cassovia Ungaria ordinis praedicatorum. Arch. Curie. Ep. Padova. Ordinazioni". Nel 1467 fra Ladislao di Cassovia venne mandato a Ferrara dal provinciale dell'ordine in Ungheria il quale aveva di lui grande considerazione.61 ANDREA VERESS: Olasz egyetemeken járt magyarországi tanulók anyakonyve és iratai (Matricole e altri documenti di studenti ungheresi in universita italiane). Budapest, 1941, p.367. Fra Giovanni di Cassovia,71 Ibid., p.53. che piu tardi svolse preziosa attivita di miniatore, compi i suoi studi nel 1471 a Bologna, patria del fondatore dell'ordine. Pietro di Pietro81 "Frater Petrus de conventu Cassoviensi fuit assignatus pro rata provincie sue in studentem theologie in conventu sancte Marie Novelle de Florentia cum gratiis consuetis. Datum Fiorintia, 30. aprilis". Arch. Centrale O.P. Ser.IV. Fasc.4,111/a. venne mandato a compiere i suoi studi teologici nel convento di Santa Maria Novella a Firenze, da uno speciale consiglio provinciale che gli aveva concesso i consueti privilegi spettanti in tali occasioni ai monaci frequentanti universita straniere. La concessione venne approvata dal priore del convento di Firenze, il 30 aprile 1476. Il beneficiato doveva essere una mente molto felicemente dotata, perché un mese dopo, il 4 giugno dello stesso anno, la fiducia del superiore lo richiama a Csssovia, per svolgervi nella scuola dell'ordine attivita di professore, onde acquistare in un tempo prescritto l'obbligatoria pratica d'insegnamento, necessaria per ulteriori promozioni.91 "Frater Petrus de conventu Cassoviensi fuit assignatus in lectorem theologie in suo conventu cum gratiis lectorum, quibus gaudet in tota provincia sine inferiores molestia. Datum Florentie, IIII junii". Ibid. 111/b. Infatti, i circoli teologici italiani tengono conto del suo ingegno, e nel 1479 egli ritorna in Italia, ma non piu come studente, bensi per seguire le interpretazioni della Sacra Scrittura del "magister sacri palatii", onde conseguire la piu alta abilitazione biblica.101
"Frater Petrus de conventus Cassoviensi fuit assignatus ad legendum bibliam pro forma et gradu in sacro palatio. Idem habet licentiam redeundi in provinciam suam, Datum Viterbii, X. septembris". Ibid. 170/a. _ _ _ Press'a poco nel medesimo tempo compi gli studi a Roma il monaco Nicola di Ignazio di Cassovia,111 "Frater Nicolaus Ignatii de Cassovia fuit assignatus ad legendu bibliam pro gradu et forma magisterii in sacro palatio cum gratiis etc. Datum Roma, VIII mensis maii sic 1482". Ibid. fasc.6, 144/b. seguendo anch'egli la difficile scienza della Sacra Scrittura. Ottenne il permesso del superiore l'8 maggio 1482. Egli riusci ad entrare nelle particolari grazie degli ambienti papali. Il papa Sisto IV lo conosceva personalmente e l'apprezzava per il suo sapere eccezionale e per la sua vita santa. Per la stima che il papa aveva di lui, venne nominato, il 28 ottobre 1483, inquisitore supremo dell'Ungheria.121 "Sixtus Episcopus etc. Dilecto filio Nicolao Ignacii de Cassovia ordinis fratrum praedicatorum et theologiae professori salutem etc. Religionis zelus, litterarum scientia, vitae inlegritas et fidei constantia, alieque laudabilia probitatis et virtutum merita, quibus personam tuam fiele dignorum testimoniis novimus insignitam..." THEINER: Velera Monumenta Historica Hungariae Sacram illustrantia. Romae, 1860. II, p.847. Visito numerose volte l'Italia anche piu tardi.
_ _ _ Fra Egidio Egyed131 "Frater Egidius conventus Cassoviensis assignatur in conventu Florentino studens theologie pro rata provincie sue. Rome eodem die (=8. aprilis)". Arch. Centr. O.P. Ser.IV, fasc. 9,58/b. fu mandato a Firenze dal convento di Cassovia, per appropriarsi le sette arti liberali ed abito nel convento fiorentino dell'ordine. Per lungo tempo gli venne inviato regolarmente il denaro per le spese dei suoi studi, ma piu tardi, protraendosi questi in lungo, l'ordine non fu piu in grado di pagare per lui le tasse, di modo che il superiore gli permise di cercare nell'Italia mecenati benevoli. Infatti, egli trovo dei benefattori, probabilmente in una famiglia nobiliare fiorentina. Ma piu tardi vennero meno anche queste risorse, sicché egli fu costretto a chiedere ai superiori, per non dover interrompere i suoi studi, il permesso di commutare in denaro In sua eredita paterna.141
"Frater Egidius Cassoviensis habet licentiam comutandi bona paterna in pecunias causa sui studii". Arch. Centr. O.P. Ser. IV. Fasc. 12, 86/b. _ _ _ Anche fra Tommaso di Cassovia151 "Mandatur priori pro tempore et fratribus conventus Castroferrensi, quod infra triduum sub pena transgressoribus precepti debita, debeant cum affectu restituisse fratri Thome prefato bona sua, que in eius discessu dimisit, liberumque abire sinant etc. Venetiis, 16 martii". Ibid. 158/a. compi gli studi in Italia, probabilmente a Firenze. Nel suo viaggio di ritorno, nel 1489, fece una sosta nel convento domenicano di Vasvár, dove vennero trattenuti, per una ragione a noi sconosciuta, i suoi averi e particolarmente i suoi libri. Il priore, Michele di Buda, era una persona oltremodo autoritaria, sicché fra Tommaso dovette ricorrere al superiore per chiedergli riparazione ai suoi diritti violati. Fu minacciata una grave pena a tutto il convento, per cui il frate finalmente venne rimesso in liberta. Egli piu tardi si stabili a Cassovia.
_ _ _ Negli ultimi decenni del secolo XV la condizione economica dei domenicani ungheresi era in generale precaria, ma Cassovia era impoverita in modo particolare.161 Cassovia. Archivio Municipale. "Stadpuch" 2473. I primi a risentire di tale impoverimento furono i monaci desiderosi o degni di compiere gli studi all'estero. Nel 1493, anche fra Taddeo,171 "Frater Thadeus conventus Cassoviensis assignatur studens Florentie et potest reverti ad provinciam ad procurandas sibi elemosinas pro libris et, aliis necessitatibus studii et absolvitur quia sine licentia recessit de provincia die 22. januarii Venetiis". Arch. Centr. O.P. Ser.IV. Fasc.10, 161/a. membro del convento di Cassovia, dovette sostenere una prova simile. Egli ottenne dal superiore il permesso di ritornare in Ungheria e chiedervi l'elemosina per procurarsi libri e altre cose necessarie per riprendere gli studi.
_ _ _ Nel 1495 un altro domenicano di nome Pietro di Cassovia181 "Frater Petrus de Cassovia assignatur Perusii pro rata provincie. Die eadem (= VI. julii Venetiis)". Ibid. fasc.11, 112/b. capito in Italia, ma egli inizio i suoi studi non piu a Firenze, bensi a Perugia. In tre anni fece tali progressi nella teologia che il superiore gli concesse il permesso di insegnare, per fare gli anni di eseicizio necessari, onde poter ottenere il titolo di magister.191 "Frater Petrus de Cassovia potest legere sententias pro gradu et forma magisterii in quacunque approbata universitate sibi placita dummodo habeat licentiam prius a suo provinciali etc. Die 16. augusti, Venetiis". Ibid. fasc.12. J. 86/b. Per tre anni egli frequento anche l'Universita di Pavia.201 "Frater Petrus de Cassovia assignatur studens theologie per tres annos in conventu Papiensi pro rata sue provincie. Die 25 junii. Padue". Ibid. fasc.12, 86/b. Nel 1495 fra Biagio di Cassovia fu mandato in terra italiana nel convento di Siena, ugualmente pro rata provinciae.211
"Frater Blasius de Cassovia assignatur Senis pro rata provincie. Die eadem (= VI. Julii Venetiis)". Ibid. fasc.11, 112/b. _ _ _ Nel 1470 Andrea di Nicola giunse nel convento di Cortona.221 VERESS: Op.cit. 327. In seguito egli compilo diligenti appunti sui corsi da lui seguiti in diverse universita italiane e nello Studio generale di Firenze. Questi appunti si conservano tuttora nella Biblioteca Vaticana.231
Ibid. _ _ _ Ricorderemo piu avanti e piu particolareggiatamente gli studi fatti in Italia dal piu celebre membro del convento di Cassovia, Nicola de' Mirabili, nonché gli anni passati nell'Universita di Bologna da Andrea Aquini, domenicano diCassovia di origine italiana.
_ _ _ L'elenco dei monaci di cui sopra, non e affatto completo, in quanto i registri sono rimasti frammentari; tuttavia i registri che ci sono giunti offrono un quadro abbastanza preciso della vita della provincia ungherese dell'ordine.
_ _ _ I domenicani di Cassovia potevano approfondirsi nello spirito italiano tanto piu, in quanto ogni quinquennio c'era qualche frate che ritornando dall'Italia, ravvivava le correnti d'idee italiane. Piu d'uno di questi era vissuto in Italia per 10-12 anni, partecipando attivamente alla vita culturale italiana. Sono pertanto comprensibili la predilezione e la simpatia che provavano i monaci di Cessovia per i conventi delle citta universitarie italiane. Questi studiosi, ritornati in patria, contribuivano molto all'arricchimento della civilta di Cassovia.
_ _ _ I rapporti piu profondi di Cassovia con Firenze quattrocentesca, satura dello spirito dell'umanesimo, furono quelli creati da Nicola de' Mirabili, oriundo di Cassovia. Il suo vasto sapere e la sua franca personalita resero simpatica la sua figura agli studiosi di Firenze, anche se la diversita di principi lo metteva in contrasto con alcuni fra di loro.
_ _ _ Il nome di fra Nicola viene segnato m piu modi. Nel suo libro scritto in italiano, e di cui parleremo piu innanzi, egli si firma "Nicola de Mirabili", mentre nella sua Disputatio241 ÁBEL: Ricordi di storia letteraria. I. Due scrittori ecclesiastici ungheresi del secolo XV. Budapest, 1880, p.353. scritta in latino egli si dice "Nicolaus de Mirabilibus ex Septeincastris". Nella sua opera sulla predestinazione, egli aggiunge al suo nome anche Kolozsvár, citta principale della Transilvania, segnandolo come segue: "Frater Nicolaus ex Mirabilibus natus Colosuariensis".251
Ibid. 429. _ _ _ Fin qui i suoi biografi sono stati tutti sconcertati dall'aggiunta "natus Colosuariensis", per cui spesso gli hanno semplicemente attribuito il prenome Kolozsvári. Viceversa puo darsi che l'anzidetta parola "natus" si riferisca non gia a Kolozsvár, bensi, secondo la congettura dell'Abel261 Ibid. XXV. ad "ex Mirabilibus", cioe alla famiglia dei Mirabili. In tal modo si riesce piu agevolmente a spiegare certe circostanze della sua vita.
_ _ _ I registri municipali di Cassovia forniscono dati talmente precisi sull'origine di fra Nicola, da dissipare i dubbi che fin qui hanno crucciato gli studiosi. Di fatto, nel 1474 il "pictor alias sculptor" Nicola Mirabili, oriundo di Bologna, chiede alla citta di Cassovia il diritto di cittadinanza e l'ottiene effettivamente, grazie alla garanzia del legnaiuolo Vincenzo.271 Feria II. ante Festum Omnium Sanctorum. "Nicolaus Mirabilis pictor alias sculptor adveniens de C. Bolognensi italus adeptus est jus civile et tenetur pro eo Magister Vincentius archulator". Cassovia. Archivio Municipale. Protocollo 2473, 1474. Secondo questi dati il nuovo cittadino si stabili vicino al convento dei domenicani in una delle case di proprieta dell'ordine, dove in quei tempi esisteva tutta una colonia di artisti.281 Appunti di Lodovico Kemény. Cassovia, Biblioteca Municipale. Tale afflusso di artisti e comprensibile per chi tenga conto di quanto intensa fosse l'attrattiva di Cassoviaproprio in quei tempi. L'altare maggiore del duomo di Santa Elisabetta venne eretto in questi anni291 Ibid. (1474-1477), sicché gli artisti avevano speranze fondate di trovarvi del lavoro. Infatti, negli anni suaccennati, il municipio stanzio per l'altare ben 190 fiorini.
_ _ _ Nei registri municipali relativi a quest'epoca piu volte incontriamo il nome di maestro Nicola, l'ultima volta nel 1496.301 Cassovia. Archivio Municipale. Protocollo 2473, 1496. Possiamo quindi stabilire che la famiglia di origine italiana dimoro a Cassovia dal 1474 al 1496, o eventualmente anche piu a lungo. Il luogo di questo soggiorno era nell'immediata vicinanza del convento dei domenicani, nella colonia degli artisti. Ma il giovane Nicola non nacque a Cassovia essendo egli nato prima che i suoi genitori vi si stabilissero e ottenessero il diritto di cittadinanza.
_ _ _ Quale fosse l'anno in cui il giovane italiano entro a far parte dell'ordine domenicano, non lo sappiamo, ma e certo che la sua entrata avvenne a Cassovia, in quanto egli fu "filius nativus" del convento di quella citta, cioe fu la che prese i voti. Con cio, secondo una consuetudme antica, apparteneva come membro stabile una volta per sempre al convento di Cassovia. Tale vincolo poteva essere sciolto soltanto dal superiore che lo fece infatti, per un breve periodo di tempo, nel 1476.311
"Frater Nicolaus de Coluswar conventus Cassoviensis fuit translatus ad conventum Coluswariensem et ibi factus filius nativus, si maior pars fratrum consenserit. Datum Rome, 25 martii 1476". Arch. Centr. O.P. Ser.IV. Fasc.3, 111/a. _ _ _ Le relazioni di una famiglia italiana con i domenicani sono comprensibili, in quanto erano quasi esclusivamente questi monaci, gia studenti di universita italiane, a parlare l'italiano nella citta, la cui borghesia era di madrelingua ungherese. Inoltre, abitando la famiglia vicino al convento, aveva frequenti contatti con i religiosi. Il ragazzo subiva senza dubbio l'influenza dei monaci che - come sapeva - avevano visitato anche la sua patria.
_ _ _ Fra Nicola fu ritenuto italiano gia da Michele Denis il quale, con una congettura azzardata, lo credeva discendente della famiglia dei Meraviglia oriunda di Milano.321 "Auctor siquidem Hungarus sive Transilvanus Claudiopolitanus fuit, patria lingua Tsudalatos dictus fuerit, sed me  natus Colosuariensis iunctum  ex Mirabilibus advertit, ut su picer Italum fuisse gente, qui ea tempestate frequentabant Hungariam, natum fortuito Colosuarini sive Claudiop olie prosapia Mirabilium (Meraviglia, Maraviglia), Mediolanensium". MICH. DENIS: Codices Manuscripti Bibliolhecae Palatinae Vindobonensis Latini. Vol.II. Parte II, p.1328. Benché il legame di parentela con i Meraviglia sia del tutto inverosimile, con l'altra sua asserzione implicita sull'origine italiana del frate, il Denis intuiva la realta, anche se per la deficienza di dati eta ridotto a formare mere ipotesi. Lo ritiene italiano e molto giustamente, anche l'Abel, fondandosi sull'argomento che fra Nicola scrisse la sua prima opera rimastaci, quella sulla coscienza, in lingua italiana, e non e probabile che avesse saputo fare cosi bene se l'italiano non fosse stato la sua lingua materna.331
ÁBEL: Op.cit. XXVI. Se si pensa al suo libro sopra ricordato sulla coscienza, non devono essere dimenticate neanche le circostanze della composizione, delle quali il dotto autore fa menzione piu tardi, durante il suo soggiorno a Firenze, nella prefazione del libro stesso: "Le vostre intime devocionis piu volte m'anno pregato, che io scrivessi quella doctrina di consciencia la quale predicai alle vostre religiosissime presencie".341 Ibid. I, 289. Da queste righe della prefazione e dal testo stesso appare che fra Nicola aveva predicato sulla coscienza davanti alle monache del convento fiorentino intitolato a San Pietro martire e le sue prediche incontrarono il compiacimento dell'uditorio a tal segno da venir pregato di stenderle per iscritto. Benché l'affinita fra le lingue latina ed italiana sia molto stretta, tuttavia non si puo supporre che le suore avessero capito le prediche latine sicché riesce piu accettabile l'ipotesi che fra Nicola parlasse in italiano. Quando in un periodo ulteriore, per soddisfare la loro domanda, si mise a ricomporre le sue prediche per iscritto, le dovette senza dubbio completare.
_ _ _ Per le considerazioni sopra esaminate dovremmo accettare l'ipotesi dell'origine italiana di fra Nicola, anche se i dati di Cassovia non l'accertassero fuori ogni dubbio. Seguendo le ulteriori vicende della sua vita, nel 1476 il giovane monaco si trasferi da Cassovia a Kolozsvár,351 Cf. nota 3l. ma ben presto lo ritroviamo fra gli studenti dell'Universita di Buda, a norma delle disposizioni del capitolo di Perugia del 1478.361
"Conventui Budensi provincie Ungarie damus in regentem magistrum Seraphium de Ragusio pro primo anno: pro secundo et tercio providebit reverendus provincialis... In studentes... fr. Nicholaum de Cassovia". Monumenta Ordinis Praedicatorum Historica, 8, 348. _ _ _ Dopo compiuti i suoi studi a Buda, continuo a studiare in qualche universita o scuola superiore conventuale d'Italia. Il suo vasto sapere viene documentato a sufficienza dalla decisione del capitolo generale di Roma, dell'anno 1484, che conferma e riconosce il suo titolo di "magister", affidandogli l'ufficio di "regens" della scuola superiore del convento senese.371
Ibid. "Approbamus magisteria horum magistrorum... Nicholai de Hungaria regentis Senensis", Ibid. 384. _ _ _ Nel 1487 da Siena capito a Roma, nel convento di Santa Maria sopra Minerva, dove fungeva parimenti da rettore dello Studio. In questa qualita viene riconfermato una seconda volta dal superiore che ne aveva piena fiducia, nel 1488.381
"Magister Nickolaus de Vngaria fuit regens pro secundo anno in conventu Minerve cum gratiis etc. Rome, X. januarii 1488". Arch. Centr, O.P. Ser.IV. Fasc.9. _ _ _ Gli anni che seguono, sono per lui assai movimentati. L'anno seguente, nel 1489, dirige a Firenze, in qualita di rettore, la scuola superiore del convento di Santa Maria Novella.391
ÁBEL: Op.cit. XXV. _ _ _ Firenze era il centro della civilta umanistica del secolo XV. I Medici vi attiravano i piu rinomati studiosi ed artisti dell'Europa di allora. Nella citta stessa, i personaggi dirigenti erano le grandi figure del convento di San Marco, Sant'Antonino e Savonarola. Abbiamo visto altresi che, oltre a Perugia e Bologna, proprio questa citta era visitata di frequente dai domenicani ungheresi desiderosi di continuare i loro studi.401 BÉLLA IVÁNYI: Op.cit. 455. Anche altri ordini religiosi vi mandavano volentieri i loro membri, perché le dispute e l'intensa vita culturale fra i conventi rappresentanti diverse correnti teologiche, promovevano il perfezionamento degli studenti italiani e stranieri che vi accorrevano per appropriarvi la piu alta cultura teologica.
_ _ _ Nel convento di Santa Maria Novella fra Nicola ebbe una parte importante. Difatti, la sua erudizione non rimase chiusa fra le pareti della scuola conventuale in senso stretto, bensi si manifestava in dispute pubbliche, nonché nelle strette relazioni ch'egli manteneva con i filosofi umanisti.
_ _ _ La sua vasta attivita scientifica non si esauriva nelle lezioni. Egli compose anche libri, anzi pronuncio in Santa Maria Novella numerose prediche. Gli era affidata anche la direzione spirituale delle monache del convento di San Pietro martire.
_ _ _ Appunto da quest'ultima sua attivita nacque, nel 1489, il suo Libello di Consciencia. Non si tratta d'altro che di una predica tenuta davanti alle monache del convento ricordato, con cui guadagno talmente il loro compiacimento che la badessa gli chiese di rielaborarla per iscritto. Fra Nicola accetto l'incarico, ma per molto tempo non fu in grado di soddisfarlo. Dopo ripetute sollecitazioni, passati alcuni mesi, finalmente consegno alla badessa il lavoro finito.411
ÁBEL: Op.cit. XXVII. _ _ _ Il libretto si divide in 63 capitoli. L'autore ha dato a ciascuno un titolo proprio. Sono particolarmente lunghi i suoi ragionamenti destinati a chiarire i concetti, continuati attraverso ben 43 capitoli. Della coscienza stessa, della sua funzione e delle sue attivita trottano 20 capitoli.
_ _ _ Fra Nicola segue nelle sue spiegazioni le orme di San Tommaso d'Aquino e di Sant'Agostino, utilizzando anche le opere di Origene. Definisce la coscienza come educatrice e sorvegliatrice dell'anima, come una specie di giudizio naturale. Nel formarla concorrono tre fattori: la sinderesi, la ragione superiore ed inferiore, e la coscienza in senso proprio. Le sue definizioni della sinderesi e delle due regioni derivano da Sant'Agostino. La prima e una certa chiaroveggenza dell'anima che la dirige nell'evitare il male ed il peccato e nel seguire il bene. Fra le due ragioni quella superiore ci mette in contatto con il mondo soprannaturale, quella inferiore con le cose terrene. Il Mirabili fa di tutti questi fattori un'esegesi minuta, spiegandone le attivita e ricordando i risultati che si raggiungono con il loro aiuto nel campo trascendentale. Ma e d'ordine superiore la coscienza in senso proprio. Secondo lui non e la coscienza a decidere rispetto alle azioni, perché l'anima forma il suo giudizio col comune concorso dei tre fattori suaccennati. La sua conclusione finale e che la sola causa delle cattive azioni dell'uomo e la duplicita della ragione. Infatti, la sinderesi suggerisce sempre che dobbiamo seguire il bene; la coscienza da sé non giudica se l'azione sia buona o cattiva, di modo che queste due istanze non possono errare. Viceversa la ragione puo cagionare il male anche per due cause: o per essere negligente non scrutando quel che dovrebbe sapere, cioe che l'uomo non deve agir male, o perché non ha potere sulle passioni, per conseguenza del peccato originale. Alla fine del capitolo XXXI, dopo la definizione, tratta del peccato di Adamo e di Eva attraverso piu capitoli, poi osserva che i bambini e gli alienati di mente non commettono peccati, perché incapaci di distinguere fra bene e male. Pero essi non possono ricevere altri sacramenti che il solo battesimo.
_ _ _ Quindi il Mirabili passa all'attivita della coscienza. Secondo quanto spiega San Tommaso d'Aquino, la coscienza svolge una triplice attivita. In primo luogo da testimonianza, in secondo luogo accusa e in ultimo ammonisce ed esorta. Essa da testimonianza delle buone o cattive azioni commesse dall'uomo recandogli con cio gioia o dolore. La coscienza accusa in anticipo, prima ancora che uno commetta un'azione cattiva, e finalmente ammonisce o esorta a non fare o fare qualche cosa.
_ _ _ Poi il Mirabili esamina arche le errate attivita della coscienza, esponendo che essa puo formare un giudizio errato in due casi: se essa e in errore (consciencia erronea), oppure esitando (consciencia scrupulosa). Cause del primo difetto sono l'ignoranza, la negligenza, il troppo amore a se stesso, oppure la superbia e presunzione, quando cioe uno crede piu nella propria opinione che non in quella di numerosi e diversi dottori, ovvero crede piu in un dottore che non in cento altri, come per esempio anche i cechi preferiscono di prestar fede al loro capo eretico, Huss o Rokiczana, che non a tutti gli altri dottori di teologia; finalmente va annoverato fra queste cause ogni problema dubbio o equivoco. La coscienza scrupolosa deriva dal partir da una premessa infondata. Il Mirabili pone anche il problema di come si possano evitare questi due casi di giudizio erroneo. Enumera in sette punti i diversi rimedi: osservazione della Sacra Scrittura e delle dottrine cristiane, loro attuazione, invocazione della sapienza divina con la preghiera, riduzione a vera umilta del superbo cuore umano, vita conformata alla prudenza della Sacra Scrittura, ricerca della sapienza e della prudenza e finalmente preparazione del cuore al servizio di Dio. La sua ultima proposizione e un invito a pregare Die di dirigere e illuminare la nostra coscienza, in modo che possiamo ottenere l'ammissione nel Paradiso, l'eterna ed infinita gloria.421
ÁBEL: Op.cit. XXVII. _ _ _ Lo scopo del libriccino fu certamente pratico, quello di dissipare gli scrupoli delle monache e di educarle, sulle orme di San Tommaso d'Aquino, alla giusta coscienzosita. E caratteristica, e forse da attribuirsi ai legami con Cassovia, la menzione degli ussiti cechi, perché in quei tempi si combattevano gia aspre battaglie fra le citta libere dell'Alta Ungheria e gli ussiti.431
HARSÁNYI: Op.cit. 165-167. Trascrizione dello siudio dell'Ábel. Op. cit.: XXVII-XXX. _ _ _ Quando scrisse il suo libro, il Mirabili era tenuto gia in grande considerazione nei circoli scientifici di Firenze. Faceva brillare la sua prontezza scolastica nelle dispute non soltanto davanti agli studenti e monaci che seguivano le sue conferenze, ma difendeva la corrente determinata dal grande dottore dell'ordine domenicano, San Tommaso d'Aquino, anche davanti ad autorevoli personaggi. Le scuole di teologia dei francescani cercavano di mettere al primo piano piuttosto il retaggio spirituale di Duns Scotus, in molti punti contrario alle tradizioni domenicane. Cosi di frequente si verificavano delle dispute, a cui fra Nicola prendeva parte "parlando in scuole pubbliche, nelle piazze e nelle chiese".441
Cassovia. Archivio Municipale. No. 190011. _ _ _ Ebbe grande ripercussione una sua disputa svolta alla fine di giugno 1489, con un celebre francescano e dottore di teologia, il ragusano Giorgio Benigni dei Salviati, maestro di Pietro dei Medici. L'occasione della disputa venne dal fatto che il 23 giugno, giorno precedente alla festa di San Giovanni Battista, nella chiesa di Diva Reparata, in cui spesso si organizzavano anche feste universitarie, alcuni membri dell'ordine francescano, con a capo Giorgio Benigni, proposero come oggetto di disputa la tesi che il peccato di Adamo, per se et formaliter, non fosse il piu grande, essendo il peccato di Eva ben piu grave di quello di Adamo. Il primo a cui si concesse il permesso di levar la voce contro la tesi difesa dal suo autore, il francescano Baccalario di Lugo, fu il teologo Giovanni Vittori di Camerino. Secondo un'osservazione ironica di Giorgio Benigni non perché quegli fosse stato un dottore eccellente, ma perché all'inizio della disputa non vi fu presente un teologo piu erudito di lui. Anche il Mirabili sopraggiunse solo piu tardi, gli altri tardarono ancor di piu. Mentre quindi Di Lugo e Giovanni di Camerino disputavano la tesi proposta, sopraggiunse anche il Mirabili e subito s'impegno nella contestazione. Giovanni di Camerino affermava che il maggiore peccato e quello da cui deriva ogni male, e tale e appunto il peccato di Adamo, conseguentemente il peccato di Adamo e il maggiore. Di Lugo invece asseriva che il maggior peccato e quello dal quale deriva per se ogni male e siccome il peccato di Adamo non e per se causa delle nostre miserie, non si puo dire che esso sia il maggiore. Il Mirabili stimava Giovanni di Camerino, come filosofo e teologo, e non lo lascio solo nella lotta gia per essere anche lui seguace di San Tommaso d'Aquino. Egli intendeva dimostrare che il peccato di Adamo e quello piu grande anche se si modifica, secondo il Da Lugo, il punto principale dell'obiezione di Giovanni di Camerino, nel senso che il piu grande peccato e quello dal quale per se derivano tutti i mali. Infatti, causa principale e per se di qualche conseguenza e quella, soppressa la quale e soppressa anche la conseguenza: se Adamo non avesse commesso il suo peccato, saremmo esenti da ogni male, quindi il peccato di Adamo e per se causa principale di tutti i nostri mali. Giorgio Benigni cerco di attaccare questo ragionamento in tono sarcastico.
_ _ _ Secondo il Benigni, il Mirabili si tacque provocando grande ilarita fra i disputanti. Si presento ora il carmelitano maestro Angelo ad esaminare il problema quale fosse la causa per se di tutti i nostri mali. Il francescano maestro Luca di Siena l'indicava nella determinazione divina. Tale risposta venne considerata dal Mirabili come eretica, mentre il servita Carlo Faventino scese in campo per difenderla. Alla disputa mise fine la necessita che ambedue le parti dovettero aggregarsi alla processione delle universita. Ma essa venne ripresa con grande ardore dai partecipanti che erano dispostissimi a continuarla in un circolo piu stretto e in un luogo meno chiassoso della chiesa della Diva Reparata. La grande disputa ebbe luogo nel pomeriggio del 30 giugno nel palazzo di Lorenzo dei Medici, alla presenza del conte Pico della Mirandola, del servita Carlo di Faenza, del celebre filosofo neoplatonico Marsilio Ficino, di Angelo Poliziano, di Bernardo di Torino, di Mengo e di altri. Entrambe le parti informavano anche la pubblicita dello svolgimento della disputa. Nicola de'Mirabili, in un opuscolo di 12 pagine intitolato: "Disputatio nuper facta in domo magnifici Laurentii Medices" (Firenze, il 27 luglio 1489), ribadisce la tesi domenicana contraria a quella del Benigni. I suoi ragionamenti ponderati ed obiettivi non contengono nulla di offensivo, egli polemizza con la nobile equanimita degli scolastici. Nel libretto l'autore pubblica, oltre agli argomenti addotti in occasione della disputa pro e contro le diverse tesi, i risultati delle sue piu recenti contemplazioni e le dottrine riesaminate dei piu insigni teologi, in primo luogo di San Tommaso d'Aquino. E piu esteso, di 51 pagine, l'opuscolo di Giorgio Benigni : "Georgius Benignus de Salviatis septem et septuaginta in opusculo magistri Nicolai de Mirabilibus reperta mirabilia praesenti opere annotavit" (Firenze, senza anno). In questo egli esamina minutamente, ma piuttosto arzigogolando e in tono ironico, non meno di settantasette punti deboli dei ragionamenti del Mirabili. Gia lo stesso titolo del libro indica in quale tono sia scritta questa risposta del Benigni: i "mirabilia reperta in opusculo Magistri Nicolai de Mirabilibus" sono senza dubbio un'allusione al nome dell'avversario, e il fatto che egli si occupa proprio di settentasette suoi falli probabilmente si connette alla pretesa nascita di quegli nella Transilvania (Septemcastris). Il Benigni in questo libro spiritoso, ma non sempre convincente, presenta lo svolgimento della disputa e si estende anche ai discorsi degli altri partecipanti, Angelo Poliziano, Pico della Mirandola, Carlo di Faenza, Mengo, Lorenzo dei Medici e altri. Il Benigni affermava nel suo libro 9 tesi, ma il Mirabili si contentava di confutarne la prima, in quanto con tale confutazione rispondeva implicitamente anche alle altre.
_ _ _ Secondo il Benigni la disputa si chiuse con una piena disfatta di Nicola de' Mirabili, non attenuata neanche dalla Disputatio pubblicata in forma stampata, che presentava una descrizione troppo abbellita di quanto era successo in realta. Ma la realta era diversa, perché Marsilio Ficino, il celebre filosofo neoplatonico, che pure aveva partecipato alla disputa svolta nella casa di Lorenzo dei Medici, riaffermava, in una lettera a Mattia Corvino, re d'Ungheria in data 6 settembre 1489, quanta stima gli umanisti fiorentini avessero di Nicola anche dopo la "grave sconfitta" ch'egli avrebbe subito secondo il Benigni. Marsilio Ficino fa nella sua lettera un'alta valutazone della persona e del sapere di fra Nicola. Ma vediamo questa lettera integralmente:
"Marsilius Ficinus Florentinus serenissimo Pannoniae regi Mathiae semper invicto suppliciter se commendat.
_ _ _ Hactenus non putaram eundem hominem posse duobus simul in locis praesertim inter se lorge se iunctis existere, nunc autem id posse fieri non solum puto equidem, sed scio etiam, audio, video. Scio quidem Nicolaum nostrum Theologum singularem nuper ex Italia se in Pannoniam contulisse, audio tamen eundem Florentiae, ut solebat, in gymnasiis publicis, in foro, in templis loquentem legentemque frequenter et assidue disputantem. Videmus eundem quotidie in ipsis coronis philosophantium coronatum. Vivit igitur apud vos iam Nicolaus vester, spirat apud nos interea Nicolaus et noster, clamat adhuc in scholis atque in ipsis parietibus inde resonat echo: hac igitur ratione opinionem quidem iste fefellit nostram, satis autem desiderio fecit. Iam enim tanti viri praesentiam desiderabamus ut nunquam foret velut absens a nobis desiderandum. Fallet et vos forsan aliter, nisi monuero. Histriones quidem in scenis personas suas sub alienis abscondere solent, Nicolaus autem sub sua vicissim occulit alienam. Cum igitur disputationes eius auscultabitis, scitore Nicolaum quidem vos aspicere, neque tamen audire. Beatum namque illum Thomam Aquinatem disserentem potius audietis in ipso iam Nicolai pectore viventem, in eiusdem ore clamantem. Aut enim in hoc ille nascente renatus est, quod Platonicus aliquis opinabitur, aut saltem sublimis e caelo Thomas Icquenti propitius afflat. Vos itaque in Nicolao velut in viva quandam statua Thomam illum colite Aquinatem. Die VI. Septembris MCCCCLXXXIX. In agro Caregio".451
Editio Henricpetrina. Basilea, p.902.

II

Secondo certi indizi, fra Nicola si preparava a tornare in patria, gia il 6 settembre 1489. Secondo l'Abel, egli avrebbe pregato Marsilio Ficino di scrivere la lettera citata pure allo scopo di guadagnarsi il favore del re destinatario. "Devo ritenere molto probabile" - avverte l'Abel - "che fra Nicola abbia fatto scrivere al Ficino quella lettera, ed anzi forse anche stampato la sua Disputatio, al fine di appianarsi la via, alla Corte di Re Mattia, sullo splendore della quale, sin da quando Taddeo Ugoletti per incarico del suo signore era giunto a Firenze, in Italia correvano notizie favolose".461
ÁBEL: op.cit. XLII. _ _ _ Fra Nicola non perdette la stima dei suoi confratelli con "la sconfitta", perché altrimenti non avrebbe otenuto il nulla osta ufficiale alla pubblicazione della sua opera.471
ÁBEL: op.cit., XXXIII. _ _ _ Non reggono le supposizioni dell'Abel e dello Harsányi secondo i quali fra Nicola sarebbe tornato in Ungheria perché, disgustato dalla "sconfitta" subita nella disputa teologica, voleva abbandonare il teatro del suo insuccesso.481 ÁBEL: op.cit., XXVI e HARSÁNYI: op.cit., 170. Similmente non e accettabile l'asserzione che per tale insuccesso i superiori del suo ordine l'avessero richiamato da Firenze. Tali ipotesi vengono confutate da una lettera del superiore, datata da Firenze, in cui questi concede a fra Nicola di poter godere dappertutto dei privilegi spettanti ai maestri secondo la consuetudine.491 "Conceditur magistro Nicholao Mirabili conventus Caschoviensis, quod possit ubique gaudere omnibus privilegis ceterorum magistrorum etc. Florencie, 28 martii 1489". Arch. Centrale O.P. Serie IV, fasc. 158/a. Il documento porta la data del 28 marzo; ne risulta che il Mirabili si preparava a ritornare in Ungheria gia quattro mesi prima che avesse luogo la disputa. Nei luoghi dove svolgeva la sua attivita in Italia, egli poteva esercitare i diritti dei maestri senza un permesso speciale, in virtu del suo ufficio di rettore, percui non avrebbe avuto bisogno di alcun permesso che li estendesse "dappertutto", se avesse voluto rimanere in Italia.
_ _ _ Un fatto e certo: fra Nicola rimpatrio dopo la disputa, ma non a causa di essa. Infatti, "la sconfitta" ci e nota soltanto dal libretto ironico del Benigni, le cui denigrazioni sono confutate dalla riportata epistola di Marsilio Ficino che fa fede dell'autorita scientifica del Mirabili. Dopo il preteso "fiasco" non si potrebbe aspettarsi che il filosofo neoplatonico salutasse lo studioso in procinto di tornare in patria quale "theologus singularis", tanto piu che il Ficino teneva in pochissima considerazione i filosofi di erudizione scolastica.501
HARSÁNYI: op.cit., 171. _ _ _ Nel novembre del 1489, il dotto frate si trovava gia senza dubbio in Ungheria e si stabiliva a Cassovia. Insegno per breve tempo nella scuola conventuale, elevando la cultura della citta con le sue prediche. Il soggiorno relativamente breve a Cassovia venne interrotto da un decreto del superiore, datato da Roma, il 25 novembre, col quale il maestro Nicola del convento di Cassovia, viene nominato rettore della scuola superiore di Buda.511 "Magister Nicolaus conventus Caschoviensis fuit regens in conventu Budensi cum gratiis etc. Rome, 25 novembris etc." Arch. Centrale O.P. Serie IV, fasc.9, 159/a. Che ci volesse almeno un mese, perché la nomina giungesse a Cassovia, possiamo tenerlo per certo, date le comunicazioni di allora e l'avvicinarsi dell'inverno. Cosi fra Nicola pote assumere il suo ufficio a Buda soltanto verso il Natale del 1489.
_ _ _ Nel convento di Buda egli ebbe una parte molto importante, partecipando alla vita dell'ambiente culturale di re Mattia, benché sia poco probabile che avesse incontrato il grande re, il quale nel febbraio dell'anno precedente aveva gia lasciato Buda e mori poi il 6 aprile 1490.
_ _ _ Dopo la morte del re, gli umanisti e gli artisti italiani lasciarono Buda, non potendo sperare che un mecenate pari lo seguisse al trono. Cosi vennero meno anche le relazioni personali di fra Nicola con l'Italia, sebbene potesse mantenere ancora rapporti epistolari con gli ambienti colti fiorentini e delle altre citta universitane italiane.
_ _ _ La sua vita ci interessa d'ora in poi perché essendo italiano, egli continuava a rappresentare ed impersonare per molto tempo ancora l'alta cultura latina, e dobbiamo ritenere probabile che alla fine della sua vita egli ritornasse a Cassovia e che vi morisse.
_ _ _ Monumento imperituro della attivita che svolse a Buda, e l'opera intitolata "De praedestinatione", finita, come risulta dal colofon, il 21 agosto 1493.521 CARL JOH. JELLOUSCHEK O.S.B.: Des Nicolaus e Mirabilibus O.P. Abhandlung uber die Pradestination. Wien 1918. "Finit 12. Kal. Septembris anno salutis millesimo quadringentesimo nonagesimo tertic". L'origine del libro e molto analoga a quella del "Libello de cosciencia", scritto a Firenze, derivando anch'esso da una predica. Difatti, il 24 giugno 1493 fra Nicola aveva tenuto a corte una predica su S. Giov. Battista, la quale aveva incontrato l'approvazione dei molti prelati presenti a tal segno da esser pregato da loro di scriverla e pubblicarla. Fra Nicola, benché modestamente scusandosi con le sue molte occupazioni, soddisfece alla loro richiesta.531
Ibidem. "Frater Nicolaus ex Mirabilibus natus Colosvariensis, Ordinis Praedicatorum, divae Theologliae Professor ac per universum dominium Serenissimi Rogis Hungariae haereticae pravitatis Inquisitor et Apostolicus Praedicator, Magnifico Domino Ioanni de Schellenberg, Regio Cancellario, suppliciter se commendat.
_ _ _ Et ego in Nativitate divi Ioannis Baptistae praedicando coram Serenissimo Principe nostro Wladislao, pientissimo Rege Hungariae, Bohemiae etc., hanc difficultatem iuxta ingenii mei parvitatem ita absolvi, ut etiam nonnulli ex Reverendissimis Hungariae Praelatis, qui tum aderant, me rogarint, ut scriptis et memoriae, quae praedicaveram, commendarem, et, licet res haec per se quidem difficillima semper fuerit, mihi tamen propter quotidianam theologicae lectionis professionem reique familiaris innumeras paene curas difficilior admodum reddebatur. Postea enim quam communi et repetita electione superiorumque obedientia factus sum pauperrimorum fratrum non tam Prior quam Procurator, nihil ferme temporis pro scribendis eiusce subtilitatibus mihi relictum est. Sed cum dudum fuerim mei erga Te animi ostendendi cupidissimus, pro Tua Magnificencia, quam semper mihi benevolam novi, provinciam hanc libentissime suscepi. Si igitur hac in re Tuae de me spei atque opinioni satisfactum iri continget, res utique gratissima mihi erit; sin autem, excuset precor et huius rei quam maxima difficultas, quae summos etiam theologos defatigavit, et ea sollicitudo, qua nascentern perficere conarer bibliothecam. Vale et mei memor esto".
 _ _ _ Dalle prime righe della lettera dedicatoria appare che oltre ad adempiere al suo dovere di rettore, teneva ogni giorno lezioni su argomenti teologici. Inoltre la Santa Sede lo aveva incaricato dell'ufficio di inquisitore per l'Ungheria. Il suo resoconto tende un po' alla lamentela, perché pur essendo priore dei suoi confratelli nel convento di Buda, deve fungere da "procuratore" piuttosto che da direttore spirituale, di modo che ha molto da fare per sormontare le difficolta materiali. Fra i metodi seguiti nelle sue lezioni, menziona di aver l'abitudine di discutere le tesi dei suoi libri con i discepoli che ama molto e dei quali sta a sentire sempre l'opinione. In pari tempo, oltre a questa molteplice attivita, e anche cappellano di corte di re Vladislao II, e come tale, predica di frequente alla presenza del sovrano nella cappella del castello.
_ _ _ Dalle parole di conclusione dell'opera, che si divide in 18 capitoli, risulta che fra Nicola aveva intenzione di scriverne un'altra col titolo "De vera felicitate".541 "Perpulchras denique haec declaratio tangit subtilitates. Quae quidem difficultates alium profecto requirerent tractatum; quare illas nunc missas faciens alio opere, quod de vera felicitate ad pientissimum Regem nostrum Wladislaum scribimus, Deo aspirante satis late disputabimus. Modo, quae de praedestinatione diximus, Magnificatua Dominatio itasuscipiat, ut me semper habeat commendatum. Vale!" Ferrarius Sig. O.P.: "De rebus Hungaricae Provinciae Sacri Ordinis Praedicatorum. Viennae, 1637". 456. S. "Scripsi etiam opus aliud de Vera felicitate ad eundem Regem Wladislaum, cuius idem Author meminit ad calcem praedicti libri de Praedestinatione". Pero non disponiamo di alcun dato che confermi l'effettivo compimento di questo lavoro.
_ _ _ Anche in seguito il Mirabili mantenne vivi rapporti con gli ambienti italiani. Infatti, la fiducia del superiore gli affidava numerosi compiti importanti nella direzione spirituale dello Studio generale di Buda, ed egli non sarebbe stato capace di svolgere un'attivita culturale cosi complessa senza l'aiuto dei suoi confratelli e dei suoi dotti amici italiani. Per assicurare l'ordine degli studi teologici, nel 1495 il superiore ordino a fra Nicola, quale priore del convento di Buda, di non mandare gli studenti troppo di frequente in viaggi per chiedere l'elemosina, anzi di esentarli piuttosto dall'obbligo di mendicare, perché la loro troppa occupazione in tale ufficio potrebbe recar danno agli studi.551
Arch. Centrale O.P. Serie IV, fasc.11, 112/b. _ _ _ Del resto, proprio nel 1495, allo studio di Buda entrarono in vigore nuovi regolamenti di grandissima portata, preparati e presentati al "magister generalis" da fra Nicola che fungeva ormai da provinciale. Difatti, il superiore non manco di confermare e di approvare lo statuto propostogli.561
"Approbantur atque confirmantur institutiones vel ordinationes pro conservatione studii Budensis per quendam provincialem factas observandas perpetuis temporibus, absque contradictione...". _ _ _ Un decreto del generale dell'ordine c'informa della data in cui fra Nicola venne nominato priore del convento di Buda. Il 1o ottobre 1493, scadendo l'incarico di provinciale di fra Paolino da Pécs, il De Mirabilis viene temporaneamente nominato "magister generalis", cioe vicario di tutti i conventi ungheresi dell'ordine, sino all'elezione del nuovo provinciale.571 "Magister Paulinus de Quinqueecclesiis absolvitur ab officio provincialatur provinciae Vngarie et magister Nicolaus prior Budensis fuit vicarius generalis provincie cum plenaria auctoritate tam super fratres quam super sorores etc. Die prima octobris, Venetiis". Ibidem 162/b. La lettera con cui gli si comunica l'incarico venne appunto indirizzata a lui in qualita di priore del convento di Buda. Nello stesso anno poi, egli ottenne non solo la dignita di vicario, ma si guadagno anche l'unanime fiducia dei suoi confratelli, sicché, verso il Natale, il generale lo corferma ormai come provinciale.581
"Magister Nicolaus de Mirabilis confirmatur prior provincialis etc. Die 24. maii". Ibidem 164/a. Da questa data in poi, i registri dei generali e le tonti ungheresi non contengono piu alcuna notizia su fra Nicola. E certo soltanto che nel marzo 1495 non e piu provinciale, perché a quella data viene esonerato dall'ufficio di vicario gia un altro monaco oriundo di Cassovia, di nome Pietro.591
Ibidem. _ _ _ Concludendo, Nicola De Mirabili essendo italiano, si avvio alla sua carriera favorito da grandi possibilita, e con le sue relazioni con l'Italia non soltanto colori dell'influenza della civilta umanistica italiana l'alta cultura dei domenicani ungheresi, bensi esercito un'influenza notevole su Cassovia stessa. Certamente egli mantenne i legami con la sua famiglia stabilitasi a Cassovia. Suo padre, essendo pittore e scultore, lavorava nella bottega situata accanto al chiostro dei domenicani, in modo che godeva grande stima per l'influsso di suo figlio, e per le sue conoscenze italiane, fra cui figuravano anche artisti del Rinascimento italiano.

*

Oltre a Nicola De Mirabili, il convento di Cassovia ebbe anche un altro membro di origine italiana. Ignoriamo pero, dove questi fosse nato e come i suoi genitori fossero capitati a Cassovia. Anche questo frate scriveva il suo nome in diversi modi: "Andreas Aquini", "Aquinus", anzi piu volte figura nei registri dei generali con il nome del piu glorioso membro dell'ordine dei domenicani: San Tommaso D'Aquino.
_ _ _ La sua origine italiana risulta indubbia dal permesso del superiore in data 30 agosto 1481, in cui e menzionata la sua nazionalita espressamente col termine: "italus".601
Arch. Centrale O.P. Ser.IV, fasc.6, 140/b. _ _ _ Come risulta dai numerosi contrattempi accaduti al frate, vivevano a Cassovia anche i suoi genitori, che come amministratori dei suoi beni privati avevano continui rapporti con il loro figlio. Come questi ultimi fossero giunti a Cassovia e quale fosse la loro professione, non risulta né dagli atti del municipio, né dall'elenco dei nuovi venuti dotati del diritto di cittadinanza, né dai registri dei generali di Roma. Ma i genitori figurano in tante vertenze relative al loro figlio che possiamo prendere per certo che appartenevano anch'essi alla colonia italiana abbastanza numerosa di Cassovia, e forse collaboravano in qualche modo alla costruzione del Duomo.611
In quel tempo lavoravano a Cassovia sul Duomo molti artisti forestieri. KEMÉNY: op.cit., IV. _ _ _ Nel dicembre del 1475 ebbe principio tra il frate Andrea d'Aquino ed il suo convento una lunga controversia, nella quale il superiore cercava di favorire frate Andrea. Un ordine del superiore impone, sotto gravi pene, al priore ed a tutte le autorita del convento di Cassovia, cioe dal guardarobiere ai padri facenti parte del consiglio, di restituire entro otto giorni alla madre di Andrea d'Aquino frate di Cassovia, una tonaca, un mantellino, un agnusdei, il suo anello da sigillare, il suo cappello, le sue coperte, insieme a tutti gli altri suoi averi che fino ad allora avevano trattenuti abusivamente, e di rivolgersi al provinciale in caso di difficolta. Per il resto procedano in tutto secondo i dettami della loro coscienza.621
Priori et cuicunque presidenti, officialibus vestiario et patribus de consilio conventus Cassoviensis precipitur sub pena transgressionis precepti et privationis omnium bonorum, quod in octo dies restituant matri fratris Andree Aquini de Cassovia, tunicam, legibulum, Agnum Dei, sigillum annullarium, birretum panniculos et alia sua bona, si ea iniuste detinent vel recurant ad provincialem pro excusation sua et provincialis potest omnia indicare secundum conscientias, que gravantur. Datum Rome, 28 Decembris". Arch. Centrale 0.P. Serie IV, fasc.3, lll/b. _ _ _ Fra Andrea aveva ottenuto quest'ordine proprio mentre soggiornava a Roma ed e quindi probabile che mantenesse corrispondenza con i suoi genitori. Quanto al suo viaggio in Italia, possiamo dire soltanto che non era un viaggio di studio, perché non ritroviamo alcun elemento che appoggi tale ipotesi, sebbene relativamente a quest'epoca i capitoli generali dell'Ordine e i registri dei priori tenessero conto esatto di tutti i monaci che seguivano i loro studi nelle universita e nei conventi italiani.
_ _ _ Che fra Andrea fosse stato a Roma in persona, possiamo dedurlo da un permesso del superiore dell'ordine in data 18 gennaio 1474, secondo il quale Andrea Aquino frate di Cassovia ha diritto e permesso di chiedere elemosina e denaro nonché viveri, perché riparte per la sua patria.631
"Frater Andreas Aquinus de Cassovia habuit licentiam recipiendi et retinendi elemosinas et pecunias pro suis necessitatibus et itinere cum ibit ad patriam et similiter res comestibilis. Nullus inferior. Datum Rome, XVIII. januarii". Ibidem. Ser.IV, fasc.3, lll/b. _ _ _ Fra il 1476 e il 1481 non abbiamo alcuna notizia sulle vicende della sua vita, ma dagli eventi posteriori appare che in quel periodo si tratteneva a Cassovia, svolgendovi operosita di bibliotecario. La ricchezza della biblioteca conventuale di Cassovia richiedeva gia in quei tempi un amministratore a parte, e dobbiamo quindi supporre che fra Andrea fosse un monaco di larga cultura, poiché l'amministrazione delle biblioteche medioevali esigeva vaste e molteplici conoscenze.
_ _ _ Ma non si tratteneva di continuo a Cassovia, perché nel 1489, insieme col confratello Nicola da Szeben, ottiene dal superiore il permesso di ritornare in patria, per vedere i suoi genitori, nella quale occasione potra viaggiare con i suoi nipoti. Il permesso ingiunge ai priori dei conventi ch'egli doveva toccare nel suo viaggio di non impedirlo in alcunché. Per il resto i due viaggiatori hanno il permesso di accettare l'elemosina, di predicare e di fare in gererale tutto cio che si addice a preti consacrati.641
"Frater Andreas de Aquino de Casschovia et frater Nikolaus de Scheniczia habuerunt licentiam eundi ad patriam suam gratia visitandi parentes et cum eis pro expeditione eorum nepotiorum standi et redendi ad reverendissimum magistrum sine impedimento alicuius inferioris et mandatur omnibus presidentibus sub penis excommunicationis late sententie et absolutionis ab eorum officiis et gravioris culpe, ut non impediant eos etc. Et quod possent elemosinas retinere sibi datus et celebrare et facere omnia, que eorum gradum sacerdotalem decent, sub penis predictis. Datum Rome ultima augusti 1481". Ibidem. Ser.IV, fasc.6, 142/b. _ _ _ Da questo permesso risulta che fra Andrea dovette trascorrere in Italia gia in precedenza un periodo piu lungo, forse appunto a Roma, altrimenti non avrebbe ottenuto, assieme al suo confratello, il permesso di andare a trovare i genitori.
_ _ _ Sempre in quell'occasione fra Andrea ricevette un'istruzione del superiore per il provinciale Marco da Debrecen, in cui quegli disponeva per regolare una nuova controversia, sorta tra frate Andrea e il convento di Cassovia. Secondo la lettera, i priori del convento avevano sequestrato, fra gli averi di fra Andrea, la tonaca, uno scapolare dal valore di sette ducati, un agnusdei di argento dorato, del valore di 6 o 7 ducati, e molte altre piccolezze. Il superiore impone al provinciale di rendere giustizia e di minacciare ai colpevoli una grave pena.651
"Frater Andreas predictus optinuit comissionem factam fratri Marco prefato super multis bonis localibus, que dicit conventum eiusdem Caschoviensem unam tunicam, unum scapulare valoris 7 ducatorum vel circa, unum Agnus Dei de argenti deaurato, valoris ducatorum sex vel 7 et multa alia, que dicit sibi pertinere prefatumque conventum occupasse iniuste mandatur ipsi fratri Marco, ut sibi restituo faciat cum censuris et aliis oportunis remediis si sibi rebentur. Ditum ut supra. (= Rome ultima augusti 1481)". Ibidem. Ser.IV, fasc.6, 142. _ _ _ La frequente apparizione dell'agnusdei dimostra che anche a Cassovia era noto il culto, molto diffuso in Italia, per gli articoli sacri e per i reliquiari.
_ _ _ Durante il lungo processo si verificarono anche offese personali, in quanto che i monaci di Cassovia impermalirono i genitori italiani che avevano molta coscienza di sé, per cui fra Andrea ottenne per il provinciale Marco l'ordine di esigere anche riparazione per i suoi genitori. Il superiore volle rendere a fra Andrea un alto onore autorizzando il vicario provinciale di disporre dei colpevoli come se fosse presente lui stesso.661
"Frater Andreas prefatus sub eisdem datis optinuit litteras directas fratri Marco vicario generali provincie Vngarie, quibus petit sibi iustitiam administrari de suis infamatoribus, cui fratri Marco comissum est ut super hos emmendet et corrigat in omnibus ac si reverendissimus magister presens esset. Datum ut supra (= Rome ultima augusti 1481)". Ibid. Ser. IV, fasc.6, 142/b. _ _ _ Ma il vicariato di Marco da Debrecen scadde prima che questi potesse regolare la penosa causa. Gli successe in carica Paolo da Gyór che appena entrato in ufficio, ebbe, insieme a fra Bartolomeo da Cassovia, l'incarico di eseguire l'ordine del generale, impartito ancora a Marco di Debrecen, sempre in modo come se giudicasse il superiore in persona.671
"Priori provinciali Hungarie magistro Paulus de Jaurum et fratri Bartholomeus lectori fuit facta comissio ad iustitiam fratris Andree Aquini qui fuit Iesus in bonis a conventu Caschoviensi et in fama et honore ipse cum suis parentibus ab aliquibus, qui comissarii habent super talibus omnis modam potestatem etc. et quidquid per eos fuerit iudicatum est firmum etc. Datum Rome VIII decembris 1481". Ibid. Ser.IV, fasc.6, 143/a. _ _ _ Non ci sono rimasti dati riguardanti la sentenza, ma gia nell'anno successivo, assieme a Paolo di Alba Reale, fra Andrea venne trasferito in un convento di Roma.681 Et idem cum fratre Paulo de Alba Regali fuit assignatus Roma per aliam litteram. Datum ut supra (= Tervisii ultima augusti 1482)". Ibid. Ser.IV, fasc.6, 145/a. Cosi la sentenza pronunciata dai membri della commissione delegata sembra esser stata sfavorevole per lui, ovvero, il che e forse piu probabile ancora: egli dovette venire allontanato dal suo ambiente, anzi da tutta la provincia, per l'indignazione provocata dall'intervento del superiore. Cio e reso probabile dal fatto che, contemporaneamente al suo arrivo a Roma, il superiore, con un nuovo ordine, gli concede di disporre liberamente dei suoi beni, rispettando pero i diritti della comunita conventuale.691
"Frater Andreas Aquinas de Cassovia potest de bonis que sibi in re hereditatis vel quomodolibet dummodo iuste disponere pro suis necessitatibus salva prioritate conventui suo. Datum ut supra (= Tervisii ultima augusti 1482)". Ibid. Ser.IV, fasc.6, 195/a. _ _ _ Ma il suo soggiorno a Roma duro appena un anno. Infatti, l'8 luglio 1483, un nuovo ordine dal tenore molto severo richiede per lui una riparazione da parte dei monaci che gli avevano recato offesa, in qualsiasi modo l'offesa fosse avvenuta. Il superiore esige l'esecuzione di quest'ordine in tono perentorio.701 "Priori provinciali precipitur in virtute Spiritus sancti et sancte obedientie, quatenus anditis iuribus fratris Andree de Cassovia et conventus administret iustitiam fratri Andree de rebus, ques petit et readministret iustitiam de aliis fratribus, qui debent aliquid ipsi fratri Andree compellendo per omnes modos, ut satisfaciant et quidquid per eum iudicatum fueret, vult magister reverendissimus inviolabiliter observan. Datum Florencie, die ut supra (= VIIIo julii 1484)". Ibid. Ser.IV, fasc.6, 145/b. In pari tempo gli da il permesso di venire in Italia per conferire col superiore. A tutti i priori si minacciano severe pene se osassero impedire il viaggio del frate.711
"Frater Andreas Aquini de Cassovia conventus Cassoviensis potest venire ad Italiam et ad magistrum reverendissimum pro necessitatibus suis abusque impedimento inferioris. Datum Florentie die ut supra (= VIIIo julii 1483)". Ibid. Ser.IV, fasc.6, 195/b. _ _ _ Per qualche tempo fu come se le contese fossero cessate: fra il 1483 e il 1487 il nome di fra Andrea non figura nei registri dei generali. Ma dopo ricominciano le sue pratiche non tanto per contese, quanto per concessioni e dispense, tutta una serie delle quali viene rimessa a Cassovia nelle mani di fra Andrea. Nel 1487 ottenne il privilegio di essere assolto tre volte l'anno e di poter disporre liberamente dei propri beni anche in caso di trasferimento in un altro convento. A differenza dall'uso sino ad allora vigente, egli non doveva lasciare gli oggetti messi a sua disposizione nel convento dal quale usciva, ma poteva portarli con sé, sicché tutti i suoi averi toccavano al nuovo convento.721
"Frater Andreas Aquinus, de Cassovia potest ter in anno absolvi et bona sibi ab ordine concessa retinere et si fiat filius alterius conventus, omnia sua bona pertinent ad illum conventum ubi fit filius et nullus non obstante etc. Ut supra (= XI. junii 1487)". Ibid. Ser.IV, fasc.9, J. 155/a. _ _ _ Un anno dopo fra Andrea ottiene di nuovo il permesso di recarsi dal generale liberamente e quando vuole, dovunque esso risieda e inoltre di poter conservare tutti i capi del suo vestiario.731 "Concessa fuit licentia fratri Andree Aquino conventus Casschoviensis, quod possit retinere vestimenta sua et eis uti ad beneplacitum, et quod possit adire generalem ad sui beneplacitum sine contradictione quacunque, die 22 septembris 1488". Ibid. Ser.IV, fasc.9, 157/b. Sembra che in questi due anni egli vivesse in qualche convento italiano, ma il 22 settembre 1488 il generale lo invio di nuovo a Cassovia, col privilegio di non dover mai leggere al pranzo ed alla cena, come gli altri monaci, cioe la dispensa dalla lettura ai pasti (dalla lectio mensae). Egli avra chiesto tale dispensa probabilmente per la sua pronuncia italiana, poiché i frati leggevano durante i pranzi in ungherese.741
"Frater Andreas predictus fuit assignatus in conventu Casschoviensi et exemptus a lectione mense, die XXII septembris". Ibid. Ser.IV, fasc.9, 175/b. _ _ _ A tale dispensa fece seguito il privilegio di poter scontare la pena per la violazione del silenzio obbligatorio nel convento recitando ogni settimana i sette salmi penitenziali. Inoltre venne dispensato anche dal digiuno dell'ordine.751
"Frater Andreas Aquinus de Casschovia potest mutare penam pro fractione silentii in 7 precibus penitentialibus singulis ebdamodibus et dispensatur eum eo super ieiuniis ordinis etc. Eodem die etc. (= Rome 23 novembris)". Ibid. Ser.IV, fasc.9, 159/a. _ _ _ Un altro fatto caratteristico della sua vita oltremodo agitata fu un permesso del generale in data 23 novembre 1489 a sensi del quale egli puo citare davanti a qualsiasi tribunale il convento delle monache nell'isola delle Lepri e costringerlo a pagargli l'onorario per i servizi ivi prestati.761
"Eidem conceditur, quod possit nomine conventus sui exigere a monialibus de Insula Leporum coram quocumque iudice ea que pro eis exposuit et provisiones pro laboribus pro eis assumptis. Rome, eodem die etc. (= 23 novembris)". Ibid. Ser.IV, fasc.9. 159/a. _ _ _ Contemporaneamente il superiore manda a Cassovia un ordine di amministrazione giudiziaria, cioe un'ordinanza nella quale rende pubblica la sua decisione nella controversia in cui fra Andrea si era impigliato, insieme al confratello Tommaso da Pécs, per aver offeso il provinciale defunto. Il generale assolve entrambi dall'accusa.771
"Fratres Andreas Aquinus de Casschovia et Thomas de Quinqueecclesiis purgantur ab infamia super absolutione magistri Marci a provincialatu et mandatur priori provinciali quod ministrat cuique iustitiam super huiusmodi etc. Eodem die etc. (= Rome 23. novembris)". Ibid. Ser.IV, fasc.9. J. 159/a. _ _ _ Da Cassovia il frate venne a Pest e eli li a Székesfejérvár (Alba-regia), ma gli capitarono dappertutto degli inconvenienti. Il 13 aprile 1490 il superiore ordina che il priore di Székesfejérvár gli paghi, sotto pena di interdizione dal suo ufficio, la somma ch'egli aveva preso in consegna da un certo frate Martino del convento di Buda, per amministrarla.781
"Precipitur priori sive presidenti conventus Albensis sub pena suspensionis ab officio, quod si frater Andreas Aquinus declinet ad conventum illum ad restiendum quandam summam pecuniarum, quam habuit a conventu Pestiensi predicto fratre Martius vel bona illius sequestret usque ad summam dictarum pecuniarum etc. Rome, eodem die etc. (= 13 aprilis)". Ibid. Ser.IV, fasc.9, 159/b. _ _ _ A questo punto tutte le fonti tacciono sulla vita di frate Andrea D'Aquino. Viaggio dunque molto fra Cassovia e l'Italia, ebbe legami di parentela in Italia, i suoi genitori di origine italiana vissero a Cassovia. Le sue vicende e i registri dei generali che le riguardano, rispecchiano le difficolta interne della vita conventuale nel secolo XV. In ogni modo, egli dovette essere di una cultura molto solida, come si puo dedurre dal suo sopra ricordato ufficio di bibliotecario.

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Le relazioni fra l'Italia e il convento domenicano di Cassovia spiccano soprattutto nel campo dello scambio dei libri. La grande biblioteca del convento era oltremodo ricca gia verso la fine del medioevo. Alcuni dei volumi si trovano tutt'ora nel convento, ma la parte piu preziosa ando dispersa durante il periodo della Riforma.791 ROSSLER ISTVÁNAdalékok a kassai kir. jogakadémia konyvtárához. Magyar Konyvszemle, 1882, I-IV. In tutto il paese, ma anche a Cracovia ed a Norimberga, numerosi codici e incunaboli portano il timbro e le annotazioni del convento.801
RÓMER FLÓRIS: Századok 1870, 352. _ _ _ Quasi tutti i libri della biblioteca venivano forniti da librai italiani. 75 degli incunaboli tuttora esistenti vennero eseguiti in tipografie italiane,811 FEHÉR MÁTYÁS O.P.: Cathalogus manuscriptus Bibliothecae Cassoviensis O.P. e i codici sembrano essere tutti di origine italiana. I codici di provenienza italiana registrati nella biblioteca del Batthyaneum di Gyulafehérvár furono apprestati in prevalenza in officine italiane, e nei conventi dell'Italia.821
VARJU ELEMÉRA gyulafehérvári Batthyány-konyvtár. Magyar Konyvszemle 1901. I. f. _ _ _ Ma vediamo i bibliofili piu conosciuti del nostro convento.
_ _ _ Nel 1494 messere Giacomo da Cassovia termino la sua serie: "Sermones Dominicales",831 Kassai puspokségi konyvtár: M. S. 8. utilizzati nella scuola conventuale della citta come abbozzi oppure nel ciclo di prediche che teneva nel Duomo. In uno di questi sermoni, il frate rievoca le sue impressioni italiane, cioe quelle avute da un quadro di Fra Angelico nel convento di San Marco a Firenze, raffigurante la Pieta. Descrive chi fosse il pittore, con quanta umilta egli lavorasse e quanto le sue opere fossero improntate allo spirito della preghiera.841 Ibid., p..l23/b. In un altro passo parla della figura della Madonna ricordando di aver avuto l'onore a Cortona di vedere la bellissima Madonna, Regina dei Santi di Fra Angelico.851
Ibid., p. 226/a. _ _ _ Di messere Giacomo da Cassovia sono rimaste ai posteri tre raccolte di prediche che abbondano di impressioni italiche e che, inserite nei suoi sermoni, li rendono coloriti e vivaci.861
"Due nella biblioteca arcivescovile di Cassovia, uno in qnella del Liceo di Eger, col numero P. VII. 21. _ _ _ Nel 1468 il domenicano Lorenzo da Sztropkó copio un codice abbreviato,871 "Explicit legenda Sancte Katherine de Senis, abreviata per reverendum fratrem Thomam de Senis ordinis predicatorum pro predicatoribus. Quam scripsit frater Laurencius de Stropka ordinis eiusdem professor ad instanciam fratris Leonardi Regensperger, pro tunc tempore supcrioris conventus Budensis. Anno M-o cccc-o 63-o". VARJU: op.cit., 35. probabilmente a Siena. Ad uso dei predicatori ecclesiastici un domenicano italiano, Tommaso da Siena aveva fatto un compendio della leggenda di Santa Caterina.
_ _ _ Il culto per Santa Caterina nell'Ungheria del Quattrocento era abbastanza diffuso, e fra Lorenzo, professore di teologia copio la leggenda abbreviata su richiesta di Lorenzo Regenspergher, priore di Buda. E superfluo dire che tale opera serviva d'avviamento e d'arricchimento storico ai domenicani ungheresi che l'utilizzavano di frequente nella direzione spirituale delle monache a loro affidate. Nel 1468 Lorenzo da Sztropkó era professore nel convento di Kassa.881
Arch. Centrale O.P. Ser.IV, fasc.1. 243/a. _ _ _ Fra Martino Craus copiava un codice a Cortona,891 Ibid. Ser.IV. fasc.1, 244/b. ma quale sia il codice, e difficile stabilire. Forse i commenti alla regola dello Humbertus, terminati nel 1469.901"Humbertus Ordinis Fratrum Praedicatorum prior Generalis, expositio regulae sancti Augustini. Anni 1469". - KOLOFON: "Finito libro sit laus et gloria Christo etc. hylfft got. Explicit per manos (sic!) cuiusdam Martini Craus de Caschovia. Finitum et completum anno domini millesimo cccc-o LXIX. etc". VARJU: op.cit., 36-37. Fra Martino svolgeva inoltre attivita di miniatore. Infatti, due degli incunaboli della biblioteca di Cassovia911 FEHÉR MÁTYÁS: Op.cit., nn. 12 e 26.furono miniati dalla sua esperta mano. Si puo supporre ch'egli acquistasse la sua abilita di miniatore in terra italiana.
_ _ _ L'amanuense piu noto del convento di Cassovia era Andrea di Nicola di Ungheria il quale pero gia nel 1454 viveva altrove.921 Colofon: "Expliciunt de Historia Sacra eiusque mysteriis libri septem additis Expositionibus in evangelia per manus Andree Nicolai de Hungana cenobii cassoviensis ordinis praedicatorum alumni anno 1545". Magyar Konyvszemle 1881, 202-203. Conosciamo due codici copiati da lui. Il primo intitolato: "De Historia Sacra eiusque mysteriis libri septem additis Expositionibus in Evangelia", l'altro: "De historia sacra eiusque partibus",931
Ibid., 1909, 246. Colofon: "Et sic est finis per fratrem andream nicolai de ungaria de conventus cassoviensis on conventu florentino anno dni M-o CCCC-o LXXIII". copiato a Firenze. Dopo il lavoro accuratamente eseguito il superiore lo rinvia, nel 1474, a Cassovia, quale lettore nel convento di quella citta.
_ _ _ La biblioteca e i copisti del convento erano famosi in tutto il paese, di modo che anche il grande umanista, Mattia Corvino, li conosceva ed apprezzava. Per la celebre biblioteca Corviniana egli faceva copiare i manoscritti piu preziosi da copisti retribuiti a parte, nell'Italia e soprattutto a Venezia. Fra i copisti scelti a tale scopo ci fu anche un monaco di Cassovia, Paolo Erdélyi (Transilvano) che ando a Venezia per appropriarsi l'arte della copiatura, largamente dotato di sussidi materiali da parte del re. Ma il frate vi mori e i denari con altri suoi averi andarono dispersi. Il superiore ordino un'inchiesta in materia, incaricando di regolare la causa il domenicano Emerico di Nicola da Zagabria.941
"Precipitur presidentibus et fratribus universis totius ordinis sub pena excomunicationis late sententie ipso facto quod quicunque habet vel scit aliquid de pecuniis, literis vel rebus fratris Pauli de Transilvania, defuncti in conventu sanctorum Johannis et Pauli de Venetiis, quem rex Hungarie miserat ad Italiam ad studendum cum multis pecuniis, totum restitunt vel revelent fratri Emerico Nicolai de Zagabria infra tres dies vel cum eo componat, recepto prius cyrographo de manu fratris Emerici de eo, quod sibi dederat. Datum Rome, XXVI. aprilis". Arch. Centr. O.P. Ser.IV, fasc.6. 169/a. _ _ _ Piu tardi la miniatura e la decorazione dei codici si svolgeva nel convento quasi professionalmente, sicché i frati ornavano anche libri di persone secolari.
_ _ _ Ma per miniare codici stranieri era necessario un permesso speciale del superiore nel caso che il miniatore volesse utilizzare il compenso del suo lavoro per sé. Ottenne un tale permesso, nel 1488, insieme ad altri privilegi, fra Giovanni da Szikszó.951
"Frater Joannes conventus Cassoviensis potest miniare libros tam in conventibus, quom extra, et quiequid super lucratus fuerit, pro necessitatibus suis potest exponere etc. Ter potest confiteri et tempore ieuniorum ordinis bis potest refici et vesei carnibus. Nullus etc. Rome, prima ianurii 1488. Et secularibus fratribus pecunias secundum suam conscientiam elargiri. Rome, ut supra (= Rome, X decembris)". Ibid. Ser.IV, fasc.9, 155/b. _ _ _ Egli si firmava in ungherese: "Janusch dyack", come si legge nel colofon di un incunabolo del convento.961 FEHÉR MÁTYÁS: O.P.: I. m. No 1. La sua calligrafia rivela caratteri tipicamente italiani, di modo che oltre alle benevoli dispense del generale, concessegli certamente in base alla stima personale, possiamo ricordare anche questo come prova degli studi compiuti da fra Giovanni in Italia, nella bottega di qualche rinomato convento italiano. La dispensa del generale ricorda esplicitamente ch'egli puo dar prestiti anche a laici, dalle somme ricevute nella sua attivita di miniatore. Infatti, in un periodo ulteriore fra Giovanni s'impiglio in diverse operazioni finanziarie, trattate persino davanti al consiglio municipale di Cassovia.971
Archivio comunale di Cassovia: Protocollo 1491. _ _ _ Nel 1491 egli doveva al curato di Gonc 30 fiorini che tardava a pagare, sicché il curato Pietro richiese il sequestro su tutti gli averi di fra Giovanni da Szikszó fin quando questi non pagherebbe il suo debito.981
"Arestum domini plebani de Gontz eodem die (Am montage nach Sophia) fecit arestum dominus Petrus plebanus de Gontz per scolasticum suum super eadem omnia bona sive res Janos dyak de Zykzo pro flor. III. hora vesperum". Arch. com. di Cassovia. Protocollo 1491. _ _ _ Oltre all'apprestamento e decorazione dei codici si svolgeva a Cassovia una fervida attivita anche per acquistare rapidamente gli stampati. C'erano alcuni libri stampati a Venezia che fin dall'anno della loro pubblicazione figuravano sugli scaffali della biblioteca conventuale. Il piu noto e generoso collezionista di libri era Domenico Garai, o altrimenti Domenico di Salomone, intorno al 1480 priore del convento.991 Domenico di Salomone figura spesso nella vita pubblica della citta. Egli era commissario del giubileo per la citta di Cassovia e predicava spesso nella cattedrale di S. Elisabetta. Annoto di propria mano nei libri che aveva ordinato: "Iste liber est Conventus Cassoviensis emptus IIII. flor. tempore prioratus fratris Dominici Salomonis", o altro testo simile. In seguito qualcuno cancello. raschio o cerco di far spirire in altra maniera il nome del priore. Trentatre degli incunaboli e dei manoscritti tuttora esistenti vennero acquistati da lui.
_ _ _ Egli manteneva intensi rapporti con le tipografie italiane, sicché in relazione con lui incontriamo spesso i nomi di Arrivabene Georgius, Bartholomei de Alexandria Andree, Bartholomaei Antonius, Bonetis, Nicolaus de Francofordia, Johannes et Gregorius de Gregorjis fratres, Rubens, Pincius, Paganinus de Paganinis, ecc.
_ _ _ Ma nella maggior parte dei casi figura il nome di Octavianus Scotus come stampatore dei libri acquistati.
_ _ _ Lo stesso Domenico di Salomone era in permanenti rapporti con un domenicano italiano che lo teneva al corrente delle nuove edizioni. Una tale lettera ci e rimasta frammentaria. Da essa appare che il priore manda il cocchiere del convento, Alessandro, insieme con fra Girolamo, a Venezia, per acquistare i libri recentemente usciti dalle stampe. La lettera ormai difficilmente si decifra, ma vi sono elencati la Margarita Poetico di Albertus de Eyb, il Commentano di Bebelius, il Quadragesimale di Ambrosius, una Grammatica e diverse altre opere. Quindi aggiunge l'autore, di aver ancora trovato delle pergamene che invierebbe ugualmente. Si scusa di soddisfare l'incarico con ritardo, ma il ritardo non e da ascriversi alla sua negligenza, e lo riversa sul cocchiere. Scrive anche il prezzo di ciascun libro ch'egli manda soltanto impaginati.1001 "Post servitiis meis commendationem... oblatus mihi esset mecum... nostras ad te committere praesentes litteras... et te necesse est scire et officii mei ennarrare, quod misi quidem tibi libros cum Alexandro vecturi vestro et fratre geronimo videlicet Margaretam poemalis 20. dn. Commentaria Bebely, Quadragesimale Ambrosii 6 dn. unam Grammaticam. Inveni etiam pergamen et mitto tibi...". - II frammento della lettera e incollato sulla tavola anteriore dell'incunabolo n.46 della biblioteca conventuale. Questi ultimi poi venivano rilegati a Casssovia, con le copertine munite di frequente delle sigle dei rilegatori-domemcani.
_ _ _ D'altronde la grande bibliofilia di Domenico di Salomone piu tardi venne portata davanti al generale, dato che adempiva con ritardo ai suoi obblighi di pagamento.
_ _ _ Nel luglio 1486 il superiore si tratteneva proprio a Venezia dove Octavianus Scotus gli presento la querela contro il priore di Cassovia che non gli pagava il suo debito. Gli fece vedere anche una ricevuta di un debito di 26 ducati. Il superiore concesse a fra Domenico una proroga di tre mesi per regolare l'affare, o pagando la somma, o accordandosi altrimenti con lo Scotus. Altrimenti gli infliggerebbe una grave pena.1011 "Fratri Dominico de Vngaria precipitur sub excommunicationis late sententie etc. ut intra tres menses satisfaciat vel pacifice componat cum domino Octaviano Scotto Mediolanensi impressori librorum de XXVI ducatis, quos se eidem deberet, cedula manupropria confitente, alias excommumcatus denuntiatur. Venetiis, VI julii 1486". Arch. Centr. O.P. Ser.IV, fasc.9, 80/a. L'affare si complico ulteriormente, perché il denaro venne affidato a fra Giacomo di Transilvania, che a sua volta lo consegno a fra Adamo da Kolozsvár, affinché questi lo rimettesse ad Ottaviano. Il superiore non concede piu che un giorno "naturale" per l'estinzione del debito.1021
"Magistro Jacobo de Septem Castris mandatur sub pena transgressoribus preceptorum debita ut intra diem naturalem requisitus a fratre Dominico de Gara consignet eidem viginti duos ducatos cum dimidio quo sibi magister Adam de Coluzsvar traddidit solvendos modo Octaviano Scoto impressori librorum pro libris ab lllo acceptis, quia dictus Octavianus comitit dicto fratri Dominico, ut dictos ducatos nomine suo reciperet. Non obstante etc. ultima januarii". Arcb. Centr. O.P. Ser.IV, fasc.9, 155/b. _ _ _ Fra Nicola di Ignazio aveva rapporti del tutto personali con due cittadini senesi, assieme ai quali aveva compiuto gli studi in qualche universita italiana. Il convento di Cassovia conserva anche oggi una corrispondenza di 8 pagine ed altri minori frammenti di lettere,1031 Archivio dei domenicani di Cassovia; senza numero. scritte in tono di cordiale amicizia e che testimoniano che, pur da cosi lontano, i membri del convento di Cassovia rivolgevano con interesse lo sguardo alla loro "Alma Mater". Questi amici italiani erano: Giovanni Tergestino e Parede Danteuolo, i quali secondo quanto risulta da una loro risposta, informavano i frati ungheresi dei piu intimi avvenimenti familiari e dei loro dubbi religiosi. La corrispondenza si svolgeva con la mediazione di un certo fra Nicola di Cudria.

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L'arte di Cassovia nel secolo XV era improntata senza dubbio al Rinascimento, mentre le scienze risentivano anch'esse della corrente umanistica. Quindi la citta accoglieva ed imparava questi influssi italiani non soltanto per la mediazione di Buda, come si osserva per lo piu rispetto ai centri culturali provinciali del Quattrocento, e piu ancora del Cinquecento ungherese, bensi li trapiantava direttamente dal suolo d'Italia.
_ _ _ I mediatori erano i monaci domenicani, i quali scorgevano i primi albori dell'arte rinascimentale e delle scienze umanistiche, sul cielo creduto immutabile dell'arte gotica e delle scienze scolastiche, come furono proprio essi i primi ad intuire il passaggio avvenuto nel secolo XIII dallo stile romanico dalle linee dure, al gotico piu fine, facendosi propugnatori del nuovo spirito.
_ _ _ I domenicani ungheresi del Quattrocento erano in grado di trapiantare questa civilta rinascimentale ed umanistica facendo visite abbastanza frequenti in Italia. Fra il 1456 e il 1500 il numero dei monaci che studiavano in Italia era di 105, in media per un periodo di 5 anni. Ma tale numero elevato non e affatto completo, perché i dati a nostra disposizione sono piuttosto lacunosi e oltre agli studi, certi frati vi facevano viaggi anche per altri scopi. Ma anche cosi si comprende facilmente che fra l'Ungheria e l'Italia intercorrevano rapporti culturali oltremodo stretti e fecondi.
_ _ _ La maggior parte dei monaci ungheresi si recava nelle universita italiane da Buda, da Pécs (Cinquechiese) e da Cassovia. Quindi la citta di Cassovia occupava il terzo posto. Ma tale terzo posto si converte in un primato, se, oltre alle relazioni acquistate attraverso i viaggi di studio, si tengano presenti anche la ricordata vasta cultura dei libri, nonché le numerose relazioni d'ufficio e quelle personali e di amicizia.
_ _ _ In conclusione, i pionieri della civilta e dell'arte rinascimentali e della scienza umanistica della Cassovia quattrocentesca erano gli umili figli di San Domenico che avevano riportato dall'Italia culla delle scienze e delle arti, il fecondatore spinto latino.

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NOTE

1 "Absolvimus provincialem Ungarie, quia erratum fuit circa decretum et confirmationem ipsius... Item: Istitunnus vicanum in provincie Ungarie fr. Aymericum de Cassa". Monumenta Ordinis Praedicatorum. Tom. III, 322-323.
2 "Precipitur priori Caschowiensi, ut solvat decem florenos, ultra tres: habitos pro mercede praedicationum et leciore fratri Joanni Smisner bachalaureo conventus Nurinbergensis provincie Theutonie et hoc sub excommonicationis pena et absolutionis sub officio prioratus. Die 17 junii Venetiis". Archivium Centrale O.P. Roma. Ser.IV. Fasc.10, 162/a.
3 ANDREA HARSÁNYI: A Domonkos rend Magyarországon a reformáció elótt (L'ordine dei domenicani nell'Ungheria prima della Riforma). Debrecen, 1938, p.267.
4 BÉLA IVÁNYI: Bilder aus der Vergangenheit der ungarischen Dominikaner-provinz (Immagini del passalo della provincia ungherese dei domenicani). Szeged.
5 "1436 septembris 22. Ordinalio ad primam clericalem tonsuram et ad ordines minores: Fr. Hierommus filius Martini de Cassovia Ungaria ordinis praedicatorum. Arch. Curie. Ep. Padova. Ordinazioni".
6 ANDREA VERESS: Olasz egyetemeken járt magyarországi tanulók anyakonyve és iratai (Matricole e altri documenti di studenti ungheresi in universita italiane). Budapest, 1941, p.367.
7 Ibid., p.53.
8 "Frater Petrus de conventu Cassoviensi fuit assignatus pro rata provincie sue in studentem theologie in conventu sancte Marie Novelle de Florentia cum gratiis consuetis. Datum Fiorintia, 30. aprilis". Arch. Centrale O.P. Ser.IV. Fasc.4, 111/a.
9 "Frater Petrus de conventu Cassoviensi fuit assignatus in lectorem theologie in suo conventu cum gratiis lectorum, quibus gaudet in tota provincia sine inferiores molestia. Datum Florentie, IIII junii". Ibid. 111/b.
10 "Frater Petrus de conventus Cassoviensi fuit assignatus ad legendum bibliam pro forma et gradu in sacro palatio. Idem habet licentiam redeundi in provinciam suam, Datum Viterbii, X. septembris". Ibid. 170/a.
11 "Frater Nicolaus Ignatii de Cassovia fuit assignatus ad legendu bibliam pro gradu et forma magisterii in sacro palatio cum gratiis etc. Datum Roma, VIII mensis maii sic 1482". Ibid. fasc.6, 144/b.
12 "Sixtus Episcopus etc. Dilecto filio Nicolao Ignacii de Cassovia ordinis fratrum praedicatorum et theologiae professori salutem etc. Religionis zelus, litterarum scientia, vitae inlegritas et fidei constantia, alieque laudabilia probitatis et virtutum merita, quibus personam tuam fiele dignorum testimoniis novimus insignitam..." THEINER: Velera Monumenta Historica Hungariae Sacram illustrantia. Romae, 1860. II, p.847.
13 "Frater Egidius conventus Cassoviensis assignatur in conventu Florentino studens theologie pro rata provincie sue. Rome eodem die (=8. aprilis)". Arch. Centr. O.P. Ser.IV, fasc. 9,58/b.
14 "Frater Egidius Cassoviensis habet licentiam comutandi bona paterna in pecunias causa sui studii". Arch. Centr. O.P. Ser. IV. Fasc. 12, 86/b.
15 "Mandatur priori pro tempore et fratribus conventus Castroferrensi, quod infra triduum sub pena transgressoribus precepti debita, debeant cum affectu restituisse fratri Thome prefato bona sua, que in eius discessu dimisit, liberumque abire sinant etc. Venetiis, 16 martii". Ibid. 158/a.
16 Cassovia. Archivio Municipale. "Stadpuch" 2473.
17 "Frater Thadeus conventus Cassoviensis assignatur studens Florentie et potest reverti ad provinciam ad procurandas sibi elemosinas pro libris et, aliis necessitatibus studii et absolvitur quia sine licentia recessit de provincia die 22. januarii Venetiis". Arch. Centr. O.P. Ser.IV. Fasc.10, 161/a.
18 "Frater Petrus de Cassovia assignatur Perusii pro rata provincie. Die eadem (= VI. julii Venetiis)". Ibid. fasc.11, 112/b.
19"Frater Petrus de Cassovia potest legere sententias pro gradu et forma magisterii in quacunque approbata universitate sibi placita dummodo habeat licentiam prius a suo provinciali etc. Die 16. augusti, Venetiis". Ibid. fasc.12. J. 86/b.
20 "Frater Petrus de Cassovia assignatur studens theologie per tres annos in conventu Papiensi pro rata sue provincie. Die 25 junii. Padue". Ibid. fasc.12, 86/b.
21 "Frater Blasius de Cassovia assignatur Senis pro rata provincie. Die eadem (= VI. Julii Venetiis)". Ibid. fasc.11, 112/b.
22 VERESS: Op.cit. 327.
23 Ibid.
24 ÁBEL: Ricordi di storia letteraria. I. Due scrittori ecclesiastici ungheresi del secolo XV. Budapest, 1880, p.353.
25 Ibid. 429.
26 Ibid. XXV.
27 Feria II. ante Festum Omnium Sanctorum. "Nicolaus Mirabilis pictor alias sculptor adveniens de C. Bolognensi italus adeptus est jus civile et tenetur pro eo Magister Vincentius archulator". Cassovia. Archivio Municipale. Protocollo 2473, 1474.
28 Appunti di Lodovico Kemény. Cassovia, Biblioteca Municipale.
29 Ibid.
30 Cassovia. Archivio Municipale. Protocollo 2473, 1496.
31 "Frater Nicolaus de Coluswar conventus Cassoviensis fuit translatus ad conventum Coluswariensem et ibi factus filius nativus, si maior pars fratrum consenserit. Datum Rome, 25 martii 1476". Arch. Centr. O.P. Ser.IV. Fasc.3, 111/a.
32 "Auctor siquidem Hungarus sive Transilvanus Claudiopolitanus fuit, patria lingua Tsudalatos dictus fuerit, sed me  natus Colosuariensis iunctum  ex Mirabilibus advertit, ut su picer Italum fuisse gente, qui ea tempestate frequentabant Hungariam, natum fortuito Colosuarini sive Claudiop olie prosapia Mirabilium (Meraviglia, Maraviglia), Mediolanensium". MICH. DENIS: Codices Manuscripti Bibliolhecae Palatinae Vindobonensis Latini. Vol.II. Parte II, p.1328.
33 ÁBEL: Op.cit. XXVI.
34 Ibid. I, 289.
35 Cf. nota 3l.
36 "Conventui Budensi provincie Ungarie damus in regentem magistrum Seraphium de Ragusio pro primo anno: pro secundo et tercio providebit reverendus provincialis... In studentes... fr. Nicholaum de Cassovia". Monumenta Ordinis Praedicatorum Historica, 8, 348.
37 Ibid. "Approbamus magisteria horum magistrorum... Nicholai de Hungaria regentis Senensis", Ibid. 384.
38 "Magister Nickolaus de Vngaria fuit regens pro secundo anno in conventu Minerve cum gratiis etc. Rome, X. januarii 1488". Arch. Centr, O.P. Ser.IV. Fasc.9.
39 ÁBEL: Op.cit. XXV.
40 BÉLLA IVÁNYI: Op.cit. 455.
41 ÁBEL: Op.cit. XXVII.
42 ÁBEL: Op.cit. XXVII.
43 HARSÁNYI: Op.cit. 165-167. Trascrizione dello siudio dell'Ábel. Op. cit.: XXVII-XXX.
44 Cassovia. Archivio Municipale. No. 190011.
45 Editio Henricpetrina. Basilea, p.902.
46 ÁBEL: op.cit. XLII.
47 ÁBEL: op.cit., XXXIII.
48 ÁBEL: op.cit., XXVI e HARSÁNYI: op.cit., 170.
49 "Conceditur magistro Nicholao Mirabili conventus Caschoviensis, quod possit ubique gaudere omnibus privilegis ceterorum magistrorum etc. Florencie, 28 martii 1489". Arch. Centrale O.P. Serie IV, fasc. 158/a.
50 HARSÁNYI: op.cit., 171.
51 "Magister Nicolaus conventus Caschoviensis fuit regens in conventu Budensi cum gratiis etc. Rome, 25 novembris etc." Arch. Centrale O.P. Serie IV, fasc.9, 159/a.
52 DR. CARL JOH. JELLOUSCHEK O.S.B.: Des Nicolaus e Mirabilibus O.P. Abhandlung uber die Pradestination. Wien 1918. "Finit 12. Kal. Septembris anno salutis millesimo quadringentesimo nonagesimo tertic".
53 Ibidem. "Frater Nicolaus ex Mirabilibus natus Colosvariensis, Ordinis Praedicatorum, divae Theologliae Professor ac per universum dominium Serenissimi Rogis Hungariae haereticae pravitatis Inquisitor et Apostolicus Praedicator, Magnifico Domino Ioanni de Schellenberg, Regio Cancellario, suppliciter se commendat.
_ _ _ Et ego in Nativitate divi Ioannis Baptistae praedicando coram Serenissimo Principe nostro Wladislao, pientissimo Rege Hungariae, Bohemiae etc., hanc difficultatem iuxta ingenii mei parvitatem ita absolvi, ut etiam nonnulli ex Reverendissimis Hungariae Praelatis, qui tum aderant, me rogarint, ut scriptis et memoriae, quae praedicaveram, commendarem, et, licet res haec per se quidem difficillima semper fuerit, mihi tamen propter quotidianam theologicae lectionis professionem reique familiaris innumeras paene curas difficilior admodum reddebatur. Postea enim quam communi et repetita electione superiorumque obedientia factus sum pauperrimorum fratrum non tam Prior quam Procurator, nihil ferme temporis pro scribendis eiusce subtilitatibus mihi relictum est. Sed cum dudum fuerim mei erga Te animi ostendendi cupidissimus, pro Tua Magnificencia, quam semper mihi benevolam novi, provinciam hanc libentissime suscepi. Si igitur hac in re Tuae de me spei atque opinioni satisfactum iri continget, res utique gratissima mihi erit; sin autem, excuset precor et huius rei quam maxima difficultas, quae summos etiam theologos defatigavit, et ea sollicitudo, qua nascentern perficere conarer bibliothecam. Vale et mei memor esto". 
54 Ibidem. "Perpulchras denique haec declaratio tangit subtilitates. Quae quidem difficultates alium profecto requirerent tractatum; quare illas nunc missas faciens alio opere, quod de vera felicitate ad pientissimum Regem nostrum Wladislaum scribimus, Deo aspirante satis late disputabimus. Modo, quae de praedestinatione diximus, Magnificatua Dominatio itasuscipiat, ut me semper habeat commendatum. Vale!" Ferrarius Sig. O.P.: "De rebus Hungaricae Provinciae Sacri Ordinis Praedicatorum. Viennae, 1637". 456. S. "Scripsi etiam opus aliud de Vera felicitate ad eundem Regem Wladislaum, cuius idem Author meminit ad calcem praedicti libri de Praedestinatione".
55 Arch. Centrale O.P. Serie IV, fasc.11, 112/b.
56 "Approbantur atque confirmantur institutiones vel ordinationes pro conservatione studii Budensis per quendam provincialem factas observandas perpetuis temporibus, absque contradictione...".
57 "Magister Paulinus de Quinqueecclesiis absolvitur ab officio provincialatur provinciae Vngarie et magister Nicolaus prior Budensis fuit vicarius generalis provincie cum plenaria auctoritate tam super fratres quam super sorores etc. Die prima octobris, Venetiis". Ibidem 162/b.
58 "Magister Nicolaus de Mirabilis confirmatur prior provincialis etc. Die 24. maii". Ibidem 164/a.
59 Ibidem.
60 Arch. Centrale O.P. Ser.IV, fasc.6, 140/b.
61 In quel tempo lavoravano a Cassovia sul Duomo molti artisti forestieri. KEMÉNY: op.cit., IV.
62 Priori et cuicunque presidenti, officialibus vestiario et patribus de consilio conventus Cassoviensis precipitur sub pena transgressionis precepti et privationis omnium bonorum, quod in octo dies restituant matri fratris Andree Aquini de Cassovia, tunicam, legibulum, Agnum Dei, sigillum annullarium, birretum panniculos et alia sua bona, si ea iniuste detinent vel recurant ad provincialem pro excusation sua et provincialis potest omnia indicare secundum conscientias, que gravantur. Datum Rome, 28 Decembris". Arch. Centrale 0.P. Serie IV, fasc.3, lll/b.
63 "Frater Andreas Aquinus de Cassovia habuit licentiam recipiendi et retinendi elemosinas et pecunias pro suis necessitatibus et itinere cum ibit ad patriam et similiter res comestibilis. Nullus inferior. Datum Rome, XVIII. januarii". Ibidem. Ser.IV, fasc.3, lll/b.
64 "Frater Andreas de Aquino de Casschovia et frater Nikolaus de Scheniczia habuerunt licentiam eundi ad patriam suam gratia visitandi parentes et cum eis pro expeditione eorum nepotiorum standi et redendi ad reverendissimum magistrum sine impedimento alicuius inferioris et mandatur omnibus presidentibus sub penis excommunicationis late sententie et absolutionis ab eorum officiis et gravioris culpe, ut non impediant eos etc. Et quod possent elemosinas retinere sibi datus et celebrare et facere omnia, que eorum gradum sacerdotalem decent, sub penis predictis. Datum Rome ultima augusti 1481". Ibidem. Ser.IV, fasc.6, 142/b.
65 "Frater Andreas predictus optinuit comissionem factam fratri Marco prefato super multis bonis localibus, que dicit conventum eiusdem Caschoviensem unam tunicam, unum scapulare valoris 7 ducatorum vel circa, unum Agnus Dei de argenti deaurato, valoris ducatorum sex vel 7 et multa alia, que dicit sibi pertinere prefatumque conventum occupasse iniuste mandatur ipsi fratri Marco, ut sibi restituo faciat cum censuris et aliis oportunis remediis si sibi rebentur. Ditum ut supra. (= Rome ultima augusti 1481)". Ibidem. Ser.IV, fasc.6, 142.
66 "Frater Andreas prefatus sub eisdem datis optinuit litteras directas fratri Marco vicario generali provincie Vngarie, quibus petit sibi iustitiam administrari de suis infamatoribus, cui fratri Marco comissum est ut super hos emmendet et corrigat in omnibus ac si reverendissimus magister presens esset. Datum ut supra (= Rome ultima augusti 1481)". Ibid. Ser. IV, fasc.6, 142/b.
67 "Priori provinciali Hungarie magistro Paulus de Jaurum et fratri Bartholomeus lectori fuit facta comissio ad iustitiam fratris Andree Aquini qui fuit Iesus in bonis a conventu Caschoviensi et in fama et honore ipse cum suis parentibus ab aliquibus, qui comissarii habent super talibus omnis modam potestatem etc. et quidquid per eos fuerit iudicatum est firmum etc. Datum Rome VIII decembris 1481". Ibid. Ser.IV, fasc.6, 143/a.
68 Et idem cum fratre Paulo de Alba Regali fuit assignatus Roma per aliam litteram. Datum ut supra (= Tervisii ultima augusti 1482)". Ibid. Ser.IV, fasc.6, 145/a.
69 "Frater Andreas Aquinas de Cassovia potest de bonis que sibi in re hereditatis vel quomodolibet dummodo iuste disponere pro suis necessitatibus salva prioritate conventui suo. Datum ut supra (= Tervisii ultima augusti 1482)". Ibid. Ser.IV, fasc.6, 195/a.
70 "Priori provinciali precipitur in virtute Spiritus sancti et sancte obedientie, quatenus anditis iuribus fratris Andree de Cassovia et conventus administret iustitiam fratri Andree de rebus, ques petit et readministret iustitiam de aliis fratribus, qui debent aliquid ipsi fratri Andree compellendo per omnes modos, ut satisfaciant et quidquid per eum iudicatum fueret, vult magister reverendissimus inviolabiliter observan. Datum Florencie, die ut supra (= VIIIo julii 1484)". Ibid. Ser.IV, fasc.6, 145/b.
71 "Frater Andreas Aquini de Cassovia conventus Cassoviensis potest venire ad Italiam et ad magistrum reverendissimum pro necessitatibus suis abusque impedimento inferioris. Datum Florentie die ut supra (= VIIIo julii 1483)". Ibid. Ser.IV, fasc.6, 195/b.
72 "Frater Andreas Aquinus, de Cassovia potest ter in anno absolvi et bona sibi ab ordine concessa retinere et si fiat filius alterius conventus, omnia sua bona pertinent ad illum conventum ubi fit filius et nullus non obstante etc. Ut supra (= XI. junii 1487)". Ibid. Ser.IV, fasc.9, J. 155/a.
73 "Concessa fuit licentia fratri Andree Aquino conventus Casschoviensis, quod possit retinere vestimenta sua et eis uti ad beneplacitum, et quod possit adire generalem ad sui beneplacitum sine contradictione quacunque, die 22 septembris 1488". Ibid. Ser.IV, fasc.9, 157/b.
74 "Frater Andreas predictus fuit assignatus in conventu Casschoviensi et exemptus a lectione mense, die XXII septembris". Ibid. Ser.IV, fasc.9, 175/b.
75 "Frater Andreas Aquinus de Casschovia potest mutare penam pro fractione silentii in 7 precibus penitentialibus singulis ebdamodibus et dispensatur eum eo super ieiuniis ordinis etc. Eodem die etc. (= Rome 23 novembris)". Ibid. Ser.IV, fasc.9, 159/a.
76 "Eidem conceditur, quod possit nomine conventus sui exigere a monialibus de Insula Leporum coram quocumque iudice ea que pro eis exposuit et provisiones pro laboribus pro eis assumptis. Rome, eodem die etc. (= 23 novembris)". Ibid. Ser.IV, fasc.9. 159/a.
77 "Fratres Andreas Aquinus de Casschovia et Thomas de Quinqueecclesiis purgantur ab infamia super absolutione magistri Marci a provincialatu et mandatur priori provinciali quod ministrat cuique iustitiam super huiusmodi etc. Eodem die etc. (= Rome 23. novembris)". Ibid. Ser.IV, fasc.9. J. 159/a.
78 "Precipitur priori sive presidenti conventus Albensis sub pena suspensionis ab officio, quod si frater Andreas Aquinus declinet ad conventum illum ad restiendum quandam summam pecuniarum, quam habuit a conventu Pestiensi predicto fratre Martius vel bona illius sequestret usque ad summam dictarum pecuniarum etc. Rome, eodem die etc. (= 13 aprilis)". Ibid. Ser.IV, fasc.9, 159/b.
79 ROSSLER ISTVÁNAdalékok a kassai kir. jogakadémia konyvtárához. Magyar Konyvszemle, 1882, I-IV.
80 RÓMER FLÓRIS: Századok 1870, 352.
81 FEHÉR MÁTYÁS O.P.: Cathalogus manuscriptus Bibliothecae Cassoviensis O.P.
82 VARJU ELEMÉRA gyulafehérvári Batthyány-konyvtár. Magyar Konyvszemle 1901. I. f.
83 Kassai puspokségi konyvtár: M. S. 8.
84 Ibid., p..l23/b.
85 Ibid., p. 226/a.
86 "Due nella biblioteca arcivescovile di Cassovia, uno in qnella del Liceo di Eger, col numero P. VII. 21.
87 "Explicit legenda Sancte Katherine de Senis, abreviata per reverendum fratrem Thomam de Senis ordinis predicatorum pro predicatoribus. Quam scripsit frater Laurencius de Stropka ordinis eiusdem professor ad instanciam fratris Leonardi Regensperger, pro tunc tempore supcrioris conventus Budensis. Anno M-o cccc-o 63-o". VARJU: op.cit., 35.
88 Arch. Centrale O.P. Ser.IV, fasc.1. 243/a.
89 Ibid. Ser.IV. fasc.1, 244/b.
90 "Humbertus Ordinis Fratrum Praedicatorum prior Generalis, expositio regulae sancti Augustini. Anni 1469". - KOLOFON: "Finito libro sit laus et gloria Christo etc. hylfft got. Explicit per manos (sic!) cuiusdam Martini Craus de Caschovia. Finitum et completum anno domini millesimo cccc-o LXIX. etc". VARJU: op.cit., 36-37.
91 FEHÉR MÁTYÁS: Op.cit., nn. 12 e 26.
92 Colofon: "Expliciunt de Historia Sacra eiusque mysteriis libri septem additis Expositionibus in evangelia per manus Andree Nicolai de Hungana cenobii cassoviensis ordinis praedicatorum alumni anno 1545". Magyar Konyvszemle 1881, 202-203.
93 Ibid., 1909, 246. Colofon: "Et sic est finis per fratrem andream nicolai de ungaria de conventus cassoviensis on conventu florentino anno dni M-o CCCC-o LXXIII".
94 "Precipitur presidentibus et fratribus universis totius ordinis sub pena excomunicationis late sententie ipso facto quod quicunque habet vel scit aliquid de pecuniis, literis vel rebus fratris Pauli de Transilvania, defuncti in conventu sanctorum Johannis et Pauli de Venetiis, quem rex Hungarie miserat ad Italiam ad studendum cum multis pecuniis, totum restitunt vel revelent fratri Emerico Nicolai de Zagabria infra tres dies vel cum eo componat, recepto prius cyrographo de manu fratris Emerici de eo, quod sibi dederat. Datum Rome, XXVI. aprilis". Arch. Centr. O.P. Ser.IV, fasc.6. 169/a.
95 "Frater Joannes conventus Cassoviensis potest miniare libros tam in conventibus, quom extra, et quiequid super lucratus fuerit, pro necessitatibus suis potest exponere etc. Ter potest confiteri et tempore ieuniorum ordinis bis potest refici et vesei carnibus. Nullus etc. Rome, prima ianurii 1488. Et secularibus fratribus pecunias secundum suam conscientiam elargiri. Rome, ut supra (= Rome, X decembris)". Ibid. Ser.IV, fasc.9, 155/b.
96 FEHÉR MÁTYÁS: O.P.: I. m. No 1.
97 Archivio comunale di Cassovia: Protocollo 1491.
98 "Arestum domini plebani de Gontz eodem die (Am montage nach Sophia) fecit arestum dominus Petrus plebanus de Gontz per scolasticum suum super eadem omnia bona sive res Janos dyak de Zykzo pro flor. III. hora vesperum". Arch. com. di Cassovia. Protocollo 1491.
99 Domenico di Salomone figura spesso nella vita pubblica della citta. Egli era commissario del giubileo per la citta di Cassovia e predicava spesso nella cattedrale di S. Elisabetta. Annoto di propria mano nei libri che aveva ordinato: "Iste liber est Conventus Cassoviensis emptus IIII. flor. tempore prioratus fratris Dominici Salomonis", o altro testo simile. In seguito qualcuno cancello. raschio o cerco di far spirire in altra maniera il nome del priore.
100 "Post servitiis meis commendationem... oblatus mihi esset mecum... nostras ad te committere praesentes litteras... et te necesse est scire et officii mei ennarrare, quod misi quidem tibi libros cum Alexandro vecturi vestro et fratre geronimo videlicet Margaretam poemalis 20. dn. Commentaria Bebely, Quadragesimale Ambrosii 6 dn. unam Grammaticam. Inveni etiam pergamen et mitto tibi...". - II frammento della lettera e incollato sulla tavola anteriore dell'incunabolo n.46 della biblioteca conventuale.
101 "Fratri Dominico de Vngaria precipitur sub excommunicationis late sententie etc. ut intra tres menses satisfaciat vel pacifice componat cum domino Octaviano Scotto Mediolanensi impressori librorum de XXVI ducatis, quos se eidem deberet, cedula manupropria confitente, alias excommumcatus denuntiatur. Venetiis, VI julii 1486". Arch. Centr. O.P. Ser.IV, fasc.9, 80/a.
102 "Magistro Jacobo de Septem Castris mandatur sub pena transgressoribus preceptorum debita ut intra diem naturalem requisitus a fratre Dominico de Gara consignet eidem viginti duos ducatos cum dimidio quo sibi magister Adam de Coluzsvar traddidit solvendos modo Octaviano Scoto impressori librorum pro libris ab lllo acceptis, quia dictus Octavianus comitit dicto fratri Dominico, ut dictos ducatos nomine suo reciperet. Non obstante etc. ultima januarii". Arcb. Centr. O.P. Ser.IV, fasc.9, 155/b.
103 Archivio dei domenicani di Cassovia; senza numero.

The Dominicans of the fifteenth century Italy and Cassovia
Dr. Matthias Jenő Fehér OPBudapest 1944Retrieved from Corvina, Hungarian-Italian Review, Year VI, Nri 11:12 (November and December 1943)The




 Translation from Italian to English:


Until the twelfth century, in the culture of Cassovia (Kassa), the main town of North Hungary, is emerging the Italian influence. It was the most active center of the Dominican convent, founded in 1240. The first written document on the direct relations of the Dominican fathers of Cassovia with Italy, dates back to 1303 and concerns the general chapter of greasy, in which the provincial Hungarian, mistakenly confirmed, he was deprived of his office and among Emeric was appointed vicar of Cassovia of provincia.11 "Absolvimus provincialem Hungarians, quia erratum about decretum fuit et confirmationem ipsius ... Item: Istitunnus vicanum provinces in Hungary fr. Aymericum of Cash."Monumenta Ordinis Praedicatorum. Tom. III, 322-323. In the following centuries participation in the general chapters become traditional._ _ _ During the fifteenth century, many Dominicans of Cassovia studied in Italian universities.Although the population of the city also included elements of German origin, none of the Dominican convent of Cassovia attend any German university. Order to teach in the school Cassovia is also a German Dominican native of Nuremberg, but its activity was insignificant in comparison to that of teachers who had completed his studies in Italian universities. Also in other respects the relations between Monaco and the German city of Cassovia could not be too friendly, because he had to resort to the top of the order to protect their interessi.21"Precipitur Caschowiensi priori, ut solvated decems florenos, ultra-tres per Habitos reward praedicationum et leciore phratry Joanni Smisner bachalaureo conventus Nurinbergensis provinces Theutonie et hoc sub excommonicationis worth et Absolutionis prioratus sub office. Junii Venetiis Die 17". Archivium Central O.P. Rome. Ser.IV. Fasc.10, 162 / a. _ _ _ Is also notable that the Dominicans of Cassovia not attended the University of Krakow, the one closest to them and enjoyed a certain celebrity in Hungary, even in other tombs conventi.31ANDREA Harsanyi: A Domonkos to rend Magyarországon reformáció elótt (The order of the Dominicans in Hungary before the Reformation). Debrecen, 1938, p.267. _ _ _ Based on the data that we have received, in the fifteenth century the number of Hungarian Dominicans who made their studies in Italian universities, was the individual. They were recruited, as well as in the convents of Buda and Pécs (Cinquechiese), mainly to Cassovia. The General Archive of the order in Rome us keep it registers on the province of Hungary. From them it follows the flow of the members of the university italiane.41BELA Ivanyi: Bilder aus der der Vergangenheit ungarischen Dominikaner-Provinz (Pictures of the province of skim Hungarian Dominicans). Szeged. _ _ _ In 1436, Fra Girolamo Martin completed his studies at Padua, making leseptem liberales.51 artes "septembris 1436 22. Primam item, clericalem tonsuram et ordines to minores Br Hierommus filius Martini de Cassovia Hungary ordinis praedicatorum. Arch Curie. Ep. Padova. Order. " In 1467 Ladislas of Cassovia between Ferrara was sent to the provincial in Hungary who had him great considerazione.61 Andrea Veress: Olasz egyetemeken Jarte Magyarországi tanulók anyakonyve és iratai (Freshmen and other documents of Hungarian students in Italian universities). Budapest, 1941, p.367. Among John's Cassovia, 71 Ibid., P.53. which later played a valuable activity miniaturist, he completed his studies in 1471 in Bologna, home of the founder of the order. Peter Pietro81 "Frater Petrus de conventu Cassoviensi fuit assignatus pro rata to its provinces in studentem theologie conventu sancte de Florentia Marie Novels Cumulative gratiis consuetis. Fiorintia Datum, 30. Aprilis". Arch Central O.P. Ser.IV. Fasc.4, 111 / a. He was sent to complete his theological studies in the convent of Santa Maria Novella in Florence, a special provincial council, which had granted the usual privileges of such occasions the monks attending foreign universities. The grant was approved by the prior of the convent of Florence, April 30, 1476. The benefit was to be very happily with a mind, because a month later, on June 4 of that year, the trust of the top draws in Csssovia, in order to pursue enforcement activities in the school as a professor in order to buy time prescribed in the ' compulsory teaching practice, which is necessary for further promozioni.91 "Frater Petrus de conventu Cassoviensi fuit assignatus in lectorem theologie conventu cum in her gratiis lectorum, Gaudet at issue in the province sine tota inferiores harassment. Florentia Datum, Junii IIII". Ibid. 111 / b. In fact, the Italians take into account the theological circles of his genius, and in 1479 he returned to Italy, but no longer as a student, but rather to follow the interpretations of Sacred Scripture of the "sacred palatii magister" in order to achieve the highest qualification biblica.101"Petrus de Frater conventus Cassoviensi fuit assignatus to legendum bibliam pro forma et palatio graduated sacred. Habet Ditto licentiam redeundi in provinciam Suam, Datum Viterbi, X. septembris".Ibid. 170 / a. _ _ _ At about the same time he studied in Rome, Ignatius of Cassovia monaco Nicholas, 111 "Frater Nicolaus de Ignatii Cassovia fuit assignatus bibliam Pro Gradu et legendu to form the sacred Magisterium in palatio Cumulative gratiis etc.. Datum Rome VIII mensis maii sic 1482.Ibid.fasc.6, 144 / b. also following the difficult science of Sacred Scripture. He obtained permission of the superior on 8 May 1482. He managed to get into details because of the papal environments. Pope Sixtus IV knew him personally and appreciated for his exceptional knowledge and for his holy life. To estimate the pope had him, he was appointed, October 28, 1483, Supreme Inquisitor Hungary .121 "Sixtus Episcopus etc.. Dilecti Filio Ignacio de Nicolas et Cassovia ordinis fratrum praedicatorum Theol salutem professors etc.. Religionis zelus, litterarum scientia , vitae inlegritas constantia et fidei, et virtutum probitatis alieque praiseworthy deserves, at issue personam tuam gall dignorum testimoniis novimus insignitam ... " Theiner: Velero Monumenta Historica Hungariae illustrating Sacraments.Romae, 1860. II, p.847. Also visited Italy several times later._ _ _ Among Giles Egyed131 "Frater Egidius conventus Cassoviensis assignatur in conventu Florentino studens theologie its pro rata provinces. Eodem day Rome (= 8. Aprilis)." Arch Centr. O.P.Ser.IV, fascicles. 9.58 / b. was sent from the convent in Florence Cassovia, to steal the seven liberal arts and live in the Florentine convent of the order. For a long time he was regularly sent money for the expenses of his studies, but later, and lasted longer in these, the order was no longer able to pay the taxes for him, so that the superior allowed him to look in 'Italy benevolent patrons. In fact, he found benefactors, probably in a noble Florentine family. But later they were not even these resources, so he was forced to ask their superiors for not having to interrupt his studies, for permission to switch to cash in his inheritance paterna.141"Brother Egidius Cassoviensis habet licentiam comutandi bona paternal pecunias because the studies". Arch Centr. O.P. Ser IV. Issue. 12, 86 / b. _ _ _ Even among Thomas Cassovia151 "Mandatur priori pro tempore et fratribus conventus Castroferrensi, quod infra Triduum sub transgressoribus Precept due punishment, phratries debeant Cumulative affectu surrendered by his bona Thome aforesaid, in these eius discessu dimisit, etc. liberumque Abire sinant. Venetiis, 16 Mars. " Ibid. 158 / a.studying in Italy, probably Florence. In his return trip, in 1489, made a stopover in the Dominican convent of Vasvar, where they were detained for some reason unknown to us, its assets and particularly his books. The prior, Michael Hill, was a very domineering person, so that Brother Thomas had to resort to repair than to ask him his rights violated. It was worth a serious threat to the whole convent, the friar was finally released. He later settled in Cassovia._ _ _ In the last decades of the fifteenth century, the economic condition of the Hungarian Dominicans in general was precarious, but Cassovia was so impoverished particolare.161 Cassovia. Municipal Archive. "Stadpuch" 2473. The first to suffer from the impoverishment of the monks were willing or worthy to carry his studies abroad. In 1493, even among Taddeo, 171 "Brother Thadeus conventus Cassoviensis assignatur studens Florentia et potest reverti to provinciam to procurandas sibi et elemosinas pro libris, aliis necessitatibus studies absolvitur et quia sine licentia recessit day 22 of the province. Januaria Venetiis". Arch Centr. O.P. Ser.IV. Fasc.10, 161 / a. Cassovia member of the convent, had to endure a similar test. He obtained permission from the top to return to Hungary and begging to get books and other things necessary to resume studies._ _ _ In 1495 another Dominican Cassovia181 named Peter "Petrus de Frater Cassovia assignatur Perusi pro rata provinces. Eadem Die (= VI. Venetiis Julii)." Ibid. fasc.11, 112 / b. understood in Italy, but he begins his studies in Florence no more, but rather in Perugia. In three years he made such progress in theology than that granted him permission to teach, to make the years of eseicizio necessary, in order to obtain the title of magister.191 "Frater Petrus de Cassovia potest legere sententias Pro Gradu et quacunque Masters in form approbata universitate sibi Placita dummodo habeat licentiam prius etc in his county. Die 16. Augusti, Venetiis ". Ibid. fasc.12. J. 86 / b. For three years he also attended the University of Pavia.201 "Frater Petrus de tres Cassovia assignatur for studens theologie annos conventu Papiensi pro rata in its provinces. Junii Die 25. Padua." Ibid.fasc.12, 86 / b. In 1495 he was sent from Biagio Cassovia on Italian soil in the convent of Siena, equally pro rata provinciae.211"Frater Blasius de Cassovia assignatur Senis pro rata provinces. Eadem Die (= VI. Venetiis Julii)." Ibid.fasc.11, 112 / b. _ _ _ In 1470, Andrea Nicola arrived at the convent of Cortona.221 Veress: Op. cit.327. He then compile diligent notes on the courses he followed in several Italian universities and in the general study of Florence. These notes are still conserved in the Biblioteca Vaticana.231Ibid. _ _ _ Will remember more and more out in detail the studies done in Italy by the most celebrated member of the convent of Cassovia, Nicola de 'admirable, and his years in the University of Bologna by Andrea Aquino, a Dominican diCassovia of Italian origin._ _ _ The list of the monks of the above is not complete, as the records were fragmentary, but the records that we have come to offer a fairly accurate picture of the life of the Hungarian province of the order._ _ _ The Dominicans of Cassovia could deepen in the Italian spirit all the more, because every five years there was a monk who return from Italy, revived the ideological currents of Italian. More than one of these had lived in Italy for 10-12 years, participating actively in the Italian cultural life. I therefore understand the fondness and sympathy they felt for the monks of the convents of the city Cessovia Italian university. These scholars, returned to his homeland, contributed much to the enrichment of civilizations of Cassovia._ _ _ The most profound relationship with Cassovia fifteenth-century Florence, saturated with the spirit of humanism, were those created by Nicola de 'Admirable, a native of Cassovia. His vast knowledge and his personality made away with his figure sympathetic to the scholars of Florence, although the diversity of principles put him at odds with some of them._ _ _ The name of Brother Nicholas is most marked m ways. In his book written in Italian, and this will be covered first, he signed "Nicholas de admirable," while in his Disputatio241 ABEL: Memories of literary history. I. Two Hungarian ecclesiastical writers of the fifteenth century. Budapest, 1880, p.353.written in Latin, he says, "Nicolaus de Mirabilibus Septeincastris former." In his work on predestination, he also adds his name to Kolozsvár, Transylvania's main city, marking it as follows: "Frater Nicolaus former Mirabilibus natus Colosuariensis" .251Ibid. 429. _ _ _ So far all his biographers have been baffled by the addition "natus Colosuariensis", so often they have simply given the forename Kolozsvári. Contrast may be that the aforementioned word "Natus" refers not already in Kolozsvár, but rather, according to the conjecture dell'Abel261 Ibid. XXV.to "ex Mirabilibus", ie the family of the Wondrous. In this way you can more easily explain certain circumstances in her life._ _ _ Cassovia municipal registers provide data so precise origin of Brother Nicholas, to dispel the doubts that so far have grieved scholars. In fact, in 1474 the "pictor sculptor aka" Wondrous Nicholas, a native of Bologna, the city of Cassovia asks the right of citizenship and actually get, thanks to the guarantee of the carpenter Vincenzo.271 Feria II. Omnium Sanctorum doors festum. "Mirabilis pictor aka sculptor Nicolaus de C. Adveniens Bolognensi italus Adeptus east civil jus et Magister Vincentius archulator tenetur pro eo." Cassovia. Municipal Archive. Protocol 2473, 1474. According to these data, the new citizen is stable near the convent of the Dominicans in one of the houses owned by the order, where in those days there was a whole colony of artisti.281 Clipboard Louis Kemeny. Cassovia, Municipal Library. This influx of artists and understandable for those who take account of how intense was the attraction of Cassoviaproprio in those days. The altar in the cathedral of St. Elizabeth was built in these anni291 Ibid. (1474-1477), so the artists were well-founded hopes of finding work. Indeed, in the suaccennati, City Hall allocates over 190 florins for the altar._ _ _ In the municipal records related to this period we encounter several times the name of Master Nicholas, the last time in Cassovia 1496.301. Municipal Archive. Protocol 2473, 1496. We therefore determine that the family of Italian origin to abide Cassovia 1474 to 1496, or possibly even longer. The site of this stay was in the immediate vicinity of the convent of the Dominicans, in the artists' colony. But the young man was not born in Nicholas Cassovia since he was born before his parents settled there and get the right to citizenship._ _ _ What was the year when the young Italian joined the Dominican order, we do not know, but it is certain that the entry took place in Cassovia, because he was "filius nativus" the convent of that city , that was who took the vows. With that, according to a consuetudme old, belonged as a stable for all time to the convent of Cassovia. This constraint could be dissolved only by the fact that he did more, for a short period of time, in 1476.311"Frater Nicolaus de Coluswar conventus Cassoviensis fuit Translatus to Conventum Coluswariensem ibi et filius factus nativus, you maior pars fratrum consenserit. Datum Rome, 25 Martii 1476." Arch Centr. O.P. Ser.IV. Fasc.3, 111 / a. _ _ _ The reports of an Italian family with the Dominicans are understandable, since these were almost exclusively monks, former students of Italian universities, to speak Italian in the city, whose mother tongue was Hungarian bourgeoisie. In addition, the family living near the convent, had frequent contacts with the religious. The boy was under the influence of the monks no doubt that - as he knew - had also visited his home._ _ _ Fra Nicola was already considered Italian by Michele Denis, who, with a daring conjecture, thought he was a descendant of the family native of Wonder Milano.321 "auctor siquidem Hungarus sive Transilvanus Claudiopolitanus fuit, home language Tsudalatos dictus fuerit, sed me natusColosuariensis iunctum former Mirabilibus advertit, ut of piceria Italum fuisse people, studded here and frequentabant Hungariam, Natum fortuitous Colosuarini sive Claudiop ancestry olie Mirabilium (Wonder, Maraviglia), Mediolanensium ". MICH. DENIS: Manuscript Codices Bibliolhecae Palatinae Vindobonensis Latin. Vol.II. Part II, p.1328. Although the bond of kinship with the Wonder is utterly implausible, with his other statement implied the origin of the Italian friar, Denis sensed reality, even if the deficiency of data for age reduced to mere form hypotheses. The Italian and quite rightly believes, also Abel, based on the argument that between Nicholas wrote his first opera rimastaci, that on his conscience, in Italian, and is not likely that he had been able to do so well if the Italian was not his tongue was materna.331Abel Op. cit. XXVI. If you think of his book on consciousness mentioned above, must not be forgotten even the circumstances of the composition, of which the learned author mentions later, during his stay in Florence, in the preface of the book itself: "Your most intimate devocionis Sometimes m'anno prayed me to write the doctrine of conscience which I preached to your pious presence ".341 Ibid. I, 289. From these lines of the preface and the text that appears between the same Nicholas had preached on consciousness in front of the Florentine convent of nuns dedicated to St. Peter Martyr, and his sermons met by the delight of the audience for this sign to be asked to lay them in writing. Although the affinity between the Latin and Italian languages ​​is very close, but you can not assume that the nuns had understood the Latin sermons so that most can accept the hypothesis that between Nicholas spoke in Italian. When a further period, to meet their demand, he began to mend his sermons in writing, had no doubt complete._ _ _ For the reasons discussed above we should accept the hypothesis of Italian origin from Nicholas, although the data do not ascertain Cassovia out any doubt. Following the further events of his life, in 1476 the young man he moved from Monaco to Cassovia Kolozsvár, 3l known 351 Cf. but soon we find him among the students of the University of Buda, in accordance with the provisions of section 1478.361 of the Perugia"Conventui Budens provinces in Hungary damus regentem magistrum Seraphium de Raguso first year pro: pro et Secundo tercio providebit reverendus provincialis In studentes ... ... fr. Nicholaum de Cassovia"Monumenta Historica Praedicatorum Ordinis, 8, 348. _ _ _ After completed his studies in Buda, I continue to study in any university or high school Convent of Italy. His vast knowledge is documented enough from the decision of the general chapter of Rome, in the year 1484, which confirms and acknowledges his title of "magister", entrusting the office of "regens" of the convent school senese.371Ibid. "Mastery Approbamus horum magistrorum ... Nicholai de Hungaria regentis Senensis", in ibid.384. _ _ _ In 1487 from Siena to Rome understood, in the convent of Santa Maria sopra Minerva, where he served also by the rector of the Firm. In this quality he was reelected for a second time by the superior who had full confidence in 1488.381"Magister de Nickolaus Ungaria fuit regens per year Secundo conventu Minerve Cumulative gratiis etc.. Rome, 1488 X. Januaria". Arch Centr, O.P. Ser.IV. Fasc.9. _ _ _ The following years, are very lively for him. The following year, in 1489, heads to Florence, in their capacity as Rector, the school of the convent of Santa Maria Novella.391Abel Op. cit. XXV. _ _ _ Florence was the center of humanistic civilization of the fifteenth century. The Doctors will attract the most renowned scholars and artists in Europe at that time. In the town itself, the characters were the great men and leaders of the convent of San Marco, St. Anthony and Savonarola.We have seen that in addition to Perugia and Bologna, this very city was frequently visited by the Hungarian Dominicans wishing to continue their studi.401 Ivanyi BELLA: Op. cit. 455. Other religious orders will gladly sent their members because the disputes and the intense cultural life between monasteries representing different theological currents, promoting the improvement of the Italian and foreign students who go there to steal the highest theological culture._ _ _ In the convent of Santa Maria Novella from Nicholas played an important part. In fact, his scholarship was not closed within the walls of the convent school in the strict sense, but rather manifested itself in public disputes, and in which he maintained close relations with the humanist philosophers._ _ _ His extensive scientific activities in the lessons did not stop. He also wrote books, or rather utter many sermons in Santa Maria Novella. He had also entrusted with the spiritual direction of the nuns of the convent of St. Peter Martyr._ _ _ Note by the latter's activities began in 1489, his libel of Conscience. This is not anything other than a sermon given in front of the nuns of the convent mentioned, which gain their satisfaction so that the abbess asked him to rework it in writing. Between Nicholas accept the assignment, but for a long time was unable to satisfy it. After repeated requests, the past few months, finally consign the work to the abbess finito.411Abel Op. cit. XXVII. _ _ _ The booklet is divided into 63 chapters. The author has given each its own title. They are particularly long for his arguments to clarify the concepts, continued well through 43 chapters. Of consciousness itself, its function and its activities trot 20 chapters._ _ _ Between Nicholas in his explanations following the footsteps of Saint Thomas Aquinas and St. Augustine, using the works of Origen. Defines consciousness as an educator and monitoring of the soul, as a kind of natural judgment. Combine to form three factors: synderesis, upper and lower reason, and conscience in the true sense. His definitions of synderesis and two regions derived from St. Augustine. The first clear-sightedness and a certain soul that manages to avoid the evil and sin and follow the good. Among the top two reasons that puts us in contact with the supernatural world, the lower with the earthly things. The Wondrous is fine exegesis of all these factors, explaining the activity and reminding you that the results achieved with their help in the transcendental field. But consciousness and higher order in the proper sense. According to him, and no conscience to decide on actions, because the soul he formed his opinion with the help of three common factors suaccennati.His final conclusion and that the sole cause of the evil deeds of man and the duality of reason. In fact, synderesis always suggests that we must follow the good, the self-consciousness does not judge whether the action is good or bad, so that these two instances can not err. Conversely, the reason may cause evil for two reasons: either to be negligent not scrutinizing what they should know, that that man must not do evil, or because it has no power over the passions, in consequence of original sin. At the end of Chapter XXXI, after the definition, is the sin of Adam and Eve through more chapters, then notes that children and the mentally insane do not commit sins, because they are incapable of distinguishing between good and evil. But they can not receive other sacraments that the one baptism._ _ _ So Wondrous passes to the activity of consciousness. According to St. Thomas Aquinas explains, consciousness has a threefold activity. First of testimony, the prosecution and the second ultimately admonishes and challenges. It gives evidence of good or evil deeds committed by man recandogli with what joy or pain. Consciousness charges in advance, even before one commits an evil act, and finally warns or urges them to do or not do something._ _ _ Then the wondrous arches examines the activities of the erroneous conscience, explaining that it can form a misjudgment in two cases: if the adoption is in error (erroneous conscience), or hesitating (conscience scruples). Causes of the first flaw is ignorance, carelessness, too much love to himself, or the pride and presumption, ie when one believes in his opinion more than in that of many different doctors, or in a doctor who believes more not in a hundred others, such as the Czechs also prefer to believe their leader heretic, and Huss Rokiczana, not all of the other doctors of theology at last to be counted among them causes any doubt or misunderstanding the problem. The scrupulous conscience comes from based on an assumption unfounded. The Wondrous is also the problem of how to avoid these two cases of misconception. Enumerates the points in seven different remedies: observation of the Holy Scriptures and Christian doctrines, their implementation, invocation of divine wisdom through prayer, true humility reduction of the proud human heart, life conformed to the prudence of the Holy Scripture, the search for wisdom and careful preparation of the heart and finally the service of God His last sentence, and an invitation to pray Die direct and enlighten our consciousness, so that we can gain admission into heaven, the eternal and infinite gloria.421Abel Op. cit. XXVII. _ _ _ The purpose of the booklet was quite handy, to dispel the scruples of the nuns and to educate them, in the footsteps of Saint Thomas Aquinas, at the right coscienzosita. And feature, and perhaps due to links with Cassovia, a reference to the Czech Hussites, because in those days already fought fierce battles between the towns of Upper Hungary and the free ussiti.431Harsanyi: Op. cit. 165-167. Transcription of SIUD dell'Ábel. Op. cit.: XXVII-XXX. _ _ _ When he wrote his book, The Wondrous was already held in high regard in scientific circles of Florence. Shone his readiness not only school in the disputes before the students and monks who followed his lectures, but defended the current determined by the great doctor of the Dominican, St. Thomas Aquinas, even in front of influential members. The schools of theology of the Franciscans tried to put on the first floor rather than the spiritual heritage of Duns Scotus, in many ways contrary to the Dominican tradition. So frequently occurring disputes, which took part between Nicholas "speaking in public schools, squares and churches" .441Cassovia. Municipal Archive. No. 190011. _ _ _ He had a great impact his discussion held at the end of June 1489, with a famous Franciscan doctor of theology, Ragusa Giorgio Benigni Salviati, Master Peter de 'Medici. The occasion of dispute was the fact that on June 23, the day before the feast of St. John the Baptist, Reparata Diva in the church, which often also organized university parties, members of the Franciscan order, headed by Giorgio Benigni proposed as an object of dispute the claim that Adam's sin, per se et formaliter, was not the largest, well-being Eve's sin more serious than that of Adam. The first to be granted permission to raise his voice against the thesis defended by its author, the Franciscan Baccalario Lugo was the theologian John Vittori of Camerino. According to a remark by Giorgio Benigni's ironic because those were not a good doctor, but because at the beginning of this dispute there was a theologian more learned than he. The Wondrous came only later, others were slow even more. So while Lugo and John Di Camerino disputed the thesis proposal, and immediately there came also the admirable commitment to the dispute. Giovanni di Camerino stated that the greatest sin and the one from which all evil, and this is precisely the sin of Adam, the sin of Adam and thus greater.Lugo instead asserted that the greatest sin and the one from which comes all evil in itself and as the sin of Adam is not per se cause of our miseries, you can not say that it is greater. The Wondrous estimated Giovanni di Camerino, as a philosopher and theologian, and not leave it alone already in the fight for himself a follower of St. Thomas Aquinas. He wanted to prove that the sin of Adam and the largest even if you change, according to From Lugo, the main point of the objection of Giovanni di Camerino, in the sense that the greatest sin and the one from which to derive if all evil In fact, the main cause and consequence and if some one, who suppressed and suppressed also the consequence: if Adam had not committed his sin, we would be free from all evil, then the sin of Adam and if the root cause of allour ills. Giorgio Benigni trying to attack this argument sarcastically._ _ _ According to Benigni, the Wondrous was silent causing great mirth among the disputants. We now present the Carmelite master Angelo to examine what was causing the problem if for all our ills.The Franciscan master Luca di Siena indicated in the divine determination. This response was regarded as heretical by the admirable, while Charles served Faventino took the field to defend. Put an end to the dispute the necessity that both parties had to join the procession of the university. But she came forward with great enthusiasm by the participants who were most ready to continue it in a circle in a more narrow and less noisy in the church of the Reparata Diva.







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